Legge delega di riforma fiscale: in seguito ad un incontro a margine di un convegno sulla riforma fiscale che è stato tenuto dal presidente della Commissione Finanze alla Camera dei deputati, Marco Osnato, e dal presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (INT), nonché vice presidente vicario di Confassociazioni, Riccardo Alemanno, le predette associazioni hanno inviato una memoria congiunta alla Commissione parlamentare.

Secondo i Tributaristi e Confassociazioni la legge delega di riforma fiscale ha una buona “impostazione” e delle buone “tempistiche“, ma ci sono degli accorgimenti da prendere e delle modifiche da effettuare, tra le quali quelle relative al concordato preventivo e alla razionalizzazione dell’istituto dell’interpello.

Ecco qui di seguito, dunque, quali sono le proposte che sono state avanzate da INT e Confassociazioni alla Commissione Finanze della Camera dei deputati.

Legge delega di riforma fiscale: il comunicato congiunto con le proposte di Tributaristi e Confassociazioni

Nel corso della giornata di ieri, lunedì 22 maggio 2023, l’Istituto nazionale tributaristi (INT) e Confassociazioni hanno pubblicato una memoria congiunta per racchiudere alcune proposte e fare alcune osservazioni riguardo la legge delega di riforma fiscale.

“La collaborazione tra Int e Confassociazioni nasce dall’esigenza di evidenziare le criticità del sistema fiscale pervenute anche dalle associazioni professionali aderenti alla Confederazione presieduta da Angelo Deiana, il gruppo di lavoro che ha provveduto alla stesura della memoria è composto da membri del Consiglio nazionale dell’Int alcuni dei quali rivestono ruoli dirigenziali anche in Confassociazioni: Riccardo Alemanno, Giuseppe Zambon vice presidente nazionale dell’Istituto nazionale tributaristi e segretario generale dell’Osservatorio sulla fiscalità di Confassociazioni, Edoardo G. Boccalini segretario nazionale dell’Istituto nazionale tributaristi, Salvatore Cuomo consigliere nazionale aggiunto dell’Istituto nazionale tributaristi e coordinatore della Commissione Int a supporto della Riforma fiscale e Paola De Maio consigliere nazionale aggiunto e vice segretario generale dell’Osservatorio sulla fiscalità di Confassociazioni.”

La memoria congiunta che è stata inviata alla Commissione finanze della Camera dei deputati, in particolare, racchiude al suo interno alcune riflessioni e osservazioni che riguardano la legge delega di riforma fiscale e che vanno a toccare le seguenti tematiche:

  • il nuovo concordato preventivo biennale deve coinvolgere tutti gli intermediari fiscali abilitati, in modo da consentire a tutti i contribuenti di poter valutare i suoi effetti;
  • la razionalizzazione dell’istituto dell’interpello, il quale deve garantire una semplificazione ed una chiarezza a livello normativo;
  • la semplificazione o la cancellazione di adempimenti, come ad esempio l’invio dei seguenti documenti:
  • la revisione di alcuni costi per la determinazione del reddito, come ad esempio le tabelle relative agli ammortamenti e alla deducibilità delle auto;
  • la rateizzazione del secondo acconto relativo ai pagamenti tributari e contributivi, la quale permetterebbe di avere una maggiore regolarità e liquidità ai soggetti meno strutturati.

A tal proposito, dunque, ecco quali sono le 7 proposte che sono state avanzate dai Tributaristi e da Confassociazioni in merito alle modifiche da apportare alla legge delega di riforma fiscale:

  1. la modifica delle disposizioni che sono contenute all’interno della legge n. 212 del 27 luglio 2000 (c.d. Statuto dei diritti del contribuente), aspettando la procedura per consentire di “elevarla a rango costituzionale”;
  2. un aiuto immediato alle famiglie per quanto riguarda la tematica relativa al versamento di imposte e contributi;
  3. una misura strutturale per il sostegno della famiglia da applicare agli accertamenti definitivi;
  4. un nuovo sistema di controllo per l’utilizzo in compensazione dei crediti fiscali, semplificando la procedura anche con il fine di evitare le frodi fiscali;
  5. il contrasto dell’evasione con conflitto di interessi;
  6. una detrazione per le spese di formazione dei giovani professionisti ai quali è applicato il regime forfettario;
  7. la modifica delle disposizioni che sono contenute all’interno dell’art. 10 della legge n. 183 del 12 novembre 2011, per quanto riguarda la disciplina relativa alle STP (società tra professionisti).