Nuovi corretti per la Naspi simili all’Rdc? Nel decreto lavoro sono state introdotte molte misure, tra cui innovazioni per i lavoratori e modifiche all’indennità di disoccupazione Naspi.

Il 2023 sarà ricordato come l’anno dei cambiamenti per numerose misure, alcune delle quali hanno subito dei correttivi, mentre altre rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2023. Il governo Meloni ha avviato un meccanismo in grado di stravolgere la vita dei cittadini. Ufficialmente sono state promosse diverse riforme, come ad esempio quella al Reddito di cittadinanza.

Una misura che è stata oggetto di tagli fin dall’inizio e che ora è stata cancellata definitivamente, con la scadenza fissata per la fine dell’anno in corso.

Tuttavia, in questo articolo cercheremo di capire le modifiche che saranno apportate all’indennità di disoccupazione Naspi e, soprattutto, il motivo per cui potrebbe subire l’infausto destino toccato al Reddito di cittadinanza.

Decreto Lavoro: i correttivi della Naspi

L’indennità di disoccupazione Naspi rappresenta un aiuto economico in favore dei lavoratori, a condizione che siano presenti i requisiti disposti dalla legge. In molti casi, si tratta di un sostegno economico indispensabile per i lavoratori che, loro malgrado, devono affrontare le conseguenze della perdita del proprio lavoro.

Purtroppo, così come è avvenuto per il Reddito di cittadinanza, anche l’indennità di disoccupazione Naspi è stata soggetta a cambiamenti che non possono essere definiti epocali. Piuttosto, si tratta di correttivi funzionali che possono influire sull’erogazione del sussidio.  

Ricordiamo che il Reddito di cittadinanza sarà sostituito dal nuovo Assegno di inclusione. Il beneficio non sarà esteso a tutti, ma sarà invece riconosciuto alle famiglie con minori, disabili e persone over 60. Per coloro che possono lavorare, è stato introdotto un nuovo strumento volto a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro.

 Lavoratori fruitori della Naspi: cosa significa?

I disoccupati percettori dell’indennità Naspi vivono una situazione molto difficile. Sono costretti a passare dalla condizione di lavoratori a quella di beneficiari di un sussidio sociale.

Questo è dovuto al fatto che la regola principale per l’erogazione del beneficio economico è legata alla perdita involontaria del lavoro. Una situazione fuori dalla volontà del lavoratore. Purtroppo, non tutti i lavoratori che perdono il lavoro possono fruire dell’indennità Naspi.

 Infatti, possono beneficarne solo coloro che soddisfano i requisiti di legge, tra cui la disponibilità ad accettare lavori di pubblica utilità o sociali. E, ancora, la manifestazione dell’impegno nella ricerca di una nuova occupazione.  

Condizioni che permettono di ricevere l’indennità di disoccupazione Naspi come strumento di ricollocamento nel mondo del lavoro.

Nuovi scenari per la Naspi: ecco cosa cambierà

Nel decreto Lavoro sono state introdotte molte misure, tra cui innovazioni per i lavoratori e modifiche all’indennità di disoccupazione Naspi.

Una delle prime azioni adottate è stata volta a contrastare i casi di abuso del sussidio, in particolare da parte di lavoratori che cercano di farsi licenziare al fine di ottenere l’indennità di disoccupazione Naspi.

 Le assenze ingiustificate e ripetute ad intervalli di tempo regolari spesso nascondono un piano ben orchestrato da parte di lavoratori scorretti che tentano la strada del licenziamento ingiustificato per ottenere il beneficio.

Nel caso in cui si riscontri un comportamento truffaldino, il licenziamento viene considerato come perdita “volontaria” del lavoro e di conseguenza l’indennità non viene riconosciuta.  

In caso di assenza di un Contratto Collettivo di Lavoro, se si verificano sei giorni consecutivi di assenze ingiustificate, il rapporto di lavoro viene considerato risolto per volontà del dipendente. Inoltre, il datore di lavoro non sarà più obbligato a pagare il ticket per il licenziamento

Infatti, il ticket per il licenziamento viene versato dal datore di lavoro in caso di licenziamento. Tale indennità non si applica in presenza di dimissioni volontarie.

In conclusione, è fondamentale evitare assenze ingiustificate e ripetute nel tempo al fine di preservare il diritto all’indennità di disoccupazione Naspi. Infatti, la perdita volontaria del lavoro non costituisce una condizione valida per ottenere il beneficio.