Cedolino pensione giugno 2023: l’INPS ha pubblicato per tutti i pensionati il documento che permette loro di andare a verificare l’importo che gli sarà erogato durante il corso del prossimo mese, nonché di conoscere le motivazioni secondo le quali tale importo può variare.

In particolare, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha pubblicato nella giornata di oggi, lunedì 22 maggio 2023, il cedolino della pensione di giugno 2023 all’interno dell’apposito servizio online.

Ecco qui di seguito tutte le informazioni che riguardano tale documento e che cosa bisogna fare per poter accedere e consultare i dati che sono presenti al suo interno.

Cedolino pensione giugno 2023: data di pagamento e trattenute

Il cedolino della pensione di giugno 2023 pubblicato dall’INPS prevede che la data di erogazione del trattamento pensionistico sarà effettuata con data valuta il 1° giugno del mese prossimo.

Sull’importo che viene riconosciuto ai pensionati, qualora dovute, oltre alle ritenute IRPEF e all’addizionale comunale a titolo di acconto, saranno trattenute dall’ammontare spettante anche:

  • l’addizionale regionale relativa al periodo di imposta 2022;
  • l’addizionale comunale relativa al periodo d’imposta 2022.

Queste due ultime imposte vengono trattenuta dalla pensione con un pagamento rateale, il quale prevede il versamento per l’appunto di 11 rate nell’anno successivo a quello in cui si riferiscono.

Sia le ritenute IRPEF che le addizionali a titolo di acconto e relative all’anno di imposta 2022, non vengono trattenute dalle seguenti tipologie di prestazioni pensionistiche:

  • la pensione di invalidità civile;
  • la pensione o l’assegno sociale;
  • gli altri trattamenti pensionistici per i quali non è previsto il pagamento delle imposte, come ad esempio:
    • la detestazione per residenza estera;
    • le vittime del terrorismo.

Conguaglio anno di imposta 2022

Oltre alle trattenute subite da chi deve versare le imposte che abbiamo elencato durante il corso del precedente paragrafo, l’INPS mette in pagamento sul cedolino della pensione di giugno 2023 o provvede a recuperare rispettivamente gli eventuali conguagli a credito o a debito.

Nello specifico, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, essendo il sostituto d’imposta dei soggetti che percepiscono i trattamenti pensionistici, entro il 28 febbraio 2023 ha effettuato i dovuti controlli riguardo gli importi delle ritenute operate e dell’imposta effettivamente dovuta sull’ammontare complessivo delle somme durante il corso del periodo di imposta 2022.

Perciò, prendendo in considerazione anche le eventuali detrazioni delle quali i pensionati hanno il diritto di beneficiare, dopo i suddetti controlli l’INPS stabilisce se i conguagli dei soggetti titolari di trattamenti pensionistici danno luogo ad un’imposta a debito o a credito.

A tal proposito, nella circostanza in cui il conguaglio risulti a credito, l’Istituto eroga direttamente sul cedolino della pensione di giugno 2023 gli eventuali importi spettanti.

In caso contrario, invece, l’INPS procederà con il recupero dei conguagli a debito con le seguenti modalità:

  • per quanto riguarda i pensionati che hanno un reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18.000 euro e un debito IRPEF di importo superiore a 100 euro, l’Istituto recupera il debito d’imposta ogni mese, dividendo l’importo dovuto in 11 rate di pari importo;
  • per quanto riguarda i pensionati che hanno un reddito di pensione annuo di importo superiore a 18.000 euro oppure che hanno un reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18.000 euro ma con un debito IRPEF di importo inferiore a 100 euro, l’Istituto ha recuperato il debito d’imposta in un’unica soluzione, trattenendo l’importo dovuto direttamente dalle prestazioni pensionistiche che sono state erogate durante il corso del mese di marzo 2023.

Per accedere all’interno del cedolino della pensione di giugno 2023, i soggetti interessati dovranno recarsi sul sito web dell’INPS e autenticarsi nell’area riservata mediante l’utilizzo delle proprie credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).