Da Londra arriva la sfida al festival cinese dove vengono cucinati cani e gatti. NoToDogMeat è l’ente di beneficenza che sta cercando di boicottare il festival degli orrori dove vengono torturati gli animali prima di essere cucinati, perché si crede che la tortura renda la carne più buona.
L’ente di beneficenza sta esortando tutti gli occidentali a stare alla larga dal festival Yulin Dog Meat, perché il “turismo dei disastri” può solo che “peggiorare ulteriormente l’evento crudele“.
Il festival di Yulin, spiega il Daily Mail, è iniziato intorno al 2010. Qui cani e gatti – spesso animali domestici rubati – sono brutalmente torturati e uccisi per strada, prima di essere cucinati. Il giornale inglese stima che durante il festival, della durata di 10 giorni, vengono uccisi fino a 10mila cani e 5mila gatti.
“Si ritiene che torturare gli animali prima che vengano uccisi, in modi che includono impiccagione, percosse e fiamma ossidrica tra gli altri, renda la carne più gustosa, e quindi è stato documentato che i macellai compiono questi atti durante l’evento di 10 giorni”.
Scrive il giornale. La mattanza di cani e gatti era però diminuita sotto la pandemia di Covid, a causa delle restrizioni. Ora, però, con l’allentamento delle restrizioni, NoToDogMeat teme che il numero di animali uccisi possa crescere nuovamente.
Julia de Cadenet, fondatrice di NoToDogMeat, spiega che:
“La gente pensa che andando al festival e scattando foto stia in qualche modo aiutando la causa, e ovviamente ci sono alcune persone che vanno a godersi l’orribile spettacolo. Tutto quello che stanno facendo è incoraggiare gli organizzatori del festival che penseranno “beh, diamo loro qualcosa da vedere.
L’ente ha salvato centinaia di animali destinati al macello. Gli animalisti infatti fermavano i camion diretti in città che trasportavano cani. Secondo l’organizzazione, molti di questi camion “non hanno la documentazione adeguata per il trasporto di animali vivi“. Secondo la fondatrice, de Cadenet, adesso che la pandemia è finita,
“Abbiamo davvero paura di ciò che accadrà e stiamo cercando di raccogliere un fondo di lotta per aiutarci a salvare il maggior numero possibile da un destino terribile”.
Secondo il quotidiano circa il 72% dei residenti di Yulin afferma di non mangiare regolarmente la carne di cane o gatto.