Acque e fango occupano ancora l’Emilia-Romagna. La popolazione comincia a fare la conta dei danni e, anche se ancora presto, il bilancio è tremendamente salato. Molti parchi e giardini storici non ci sono più. Arte e cultura sono state messe in ginocchio. Faenza registra i danni più gravi.
Dopo una prima ricognizione a Bologna, i Giardini di Villa Spada registrano danni a causa di una frana, così come la biblioteca che è stata chiusa già da alcuni giorni per la stessa ragione. Altri danni e criticità si sono registrate alle opere del Museo Medievale, dove sono state avviate le operazioni per aspirare l’acque che ha allagato tutto il piano interrato.
Alluvione in Emilia-Romagna, la lista dei danni
Da Casola Valsenio (Ra) a Brisighella (Ra), passando per Tredozio. Qualsiasi luogo ha subito danni alle i parchi, alle ville, ai luoghi di cultura e arte. La città dove la situazione è più critica è Faenza. Qui il Museo Guerrino Tramonti ha subito gravi danni. Si è allagato il deposito, dove erano conservate 1.800 opere fra ceramiche e tele. Anche il Museo Zauli non se la passa meglio. La struttura ha visto allagarsi il piano terra e la cantina dove si conservano le argille di Carlo Zauli, oltre al giardino con le sculture. Nella Biblioteca Manfrediana, l’acqua ha raggiunto un metro di altezza.
A Lugo, in provincia di Ravenna, l’Archivio Fotografico è andato sott’acqua. L’acqua ha raggiunto il Teatro Rossini, che ha riportato danni pesanti. Apprensione anche a Cesena dove l’acqua è entrata nella Biblioteca Malatestiana, mentre presso l’Abbazia di S. Maria del Monte si è registrato un grave crollo.