In Irlanda, sulle bottiglie di vino e altri alcolici verrà apposta un’etichetta sanitaria che rechi le controindicazioni della bevanda. Si tratta dei frutti della legge approvata dal ministro della Salute Stephen Donnelly, basata sul regolamento che prevede determinate avvertenze sull’etichettatura degli alcolici. Lo comunica il ministero della sanità di Dublino.
La legge è una novità assoluta in Europa. Le etichette dei prodotti alcolici dovranno indicare il contenuto calorico e i grammi di alcol all’interno del prodotto. Non mancheranno avvertenze sui rischi legati al consumo di alcol, specialmente in momenti particolari della vita, come la gravidanza. Indicazioni anche sul rischio dell’insorgenza di malattie al fegato o tumori conseguenti ad un consumo smodato di bevande alcoliche. I messaggi sulle etichette, insomma, somiglieranno alle avvertenze sui pacchetti di sigarette adottate in Italia e in tutta Europa dal 2016.
Donnelly si è detto soddisfatto della nuova misura, che si applicherà a partire dal 22 maggio 2026, dopo una fase di transizione lunga tre anni.
Sono lieto che siamo il primo Paese al mondo a compiere questo passo e introdurre un’etichettatura sanitaria completa dei prodotti alcolici. Non vedo l’ora che altri Paesi seguano il nostro esempio.
Irlanda, un’etichetta sanitaria sulle bottiglie di vino: proteste da tutta Europa. Lollobrigida: “Contrastare questa scelta”
Un’iniziativa nell’aria da diversi mesi, che ha già suscitato le critiche di diversi Paesi Ue. Tra questi spicca l’Italia, che contesta in particolare il silenzio-assenso della Commissione Europea. Se ne riparlerà durante una riunione del comitato “Barriere tecniche al commercio”, in programma il prossimo 21 giugno.
Una scelta ritenuta “ingiustificata e sproporzionata” per una serie di motivi. A cominciare dal fatto che potrebbe costituire una barriera negli scambi commerciali. In secondo luogo, poi, crea perplessità la decisione di equiparare il vino ai superalcolici: ci sono diverse prove che il primo, se consumato con moderazione, è un alimento sano.
Già la scorsa settimana, associazioni europee e nazionali di produttori di vino, birra e distillati si sono unite nel presentare reclami ufficiali alla Commissione Ue. L’obiettivo è l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Irlanda.
Anche il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida è tornato sulla questione, dopo le sue aspre critiche all’Irlanda nei mesi passati.
Lavoreremo, insieme al collega Tajani, con il quale ci stiamo confrontando proprio in queste ore, per capire – anche insieme alle altre nazioni europee, come Francia e Spagna, ma non solo, che hanno sottoscritto con noi un documento di forte critica all’azione irlandese – come contrastare questa scelta dell’Irlanda anche in nome della difesa di un mercato europeo che sia rispettoso di prodotti di ogni nazione.