La procura di Roma torna sulla richiesta di archiviazione del procedimento ai danni di Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, in merito al caso Cospito. Delmastro era indagato per rivelazione del segreto d’ufficio in relazione alla vicenda dell’anarchico.
Il gip del tribunale di Roma, a seguito di richiesta di archiviazione avanzata dalla procura nei confronti di Andrea Delmastro delle Vedove, ha fissato udienza. La richiesta di archiviazione riconosce l’esistenza oggettiva della violazione del segreto amministrativo ed era fondata sull’assenza dell’elemento soggettivo del reato, determinata da errore su lege extra penale.
Perché il sottosegretario è indagato nella vicenda Cospito
Cospito si trova detenuto al 41 bis ed è rimasto per mesi in sciopero della fame. Dopo 117 giorni, ad aprile scorso aveva interrotto la sua personale forma di protesta contro il carcere duro.
Il sottosegretario in quota FdI era finito nel registro degli indagati lo scorso 16 febbraio. L’ipotesi di reato è legata alla rivelazione di segreto d’ufficio. Sotto la lente d’ingrandimento della giustizia era finito un atto del Dap, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, relativo a Cospito e coperto da segreto amministrativo. Tale vincolo impone il silenzio su informazioni relative ad indagini in corso. Dipendenti pubblici come Delmastro, dunque, non possono divulgare informazioni a cui hanno avuto accesso.
Caso Cospito, chiesta archiviazione per Delmastro. Il sottosegretario: “Non mi pento di nulla, è un criminale”
Delmastro è tornato sulla vicenda in un dibattito durante il Salone del Libro di Torino. Oltre a parlare del procedimento a suo carico, il sottosegretario ha ribadito la propria fermezza sul regime carcerario ai danni dell’anarchico.
Nel merito non mi pento di nulla, nel metodo non credo di svelare un altro segreto d’ufficio nel dirvi che sono sotto procedimento penale. Rispettando tutto ciò che ne consegue, non intendo aprire bocca sul resto. Questa vicenda ha avuto pure ripercussioni sulla mia salute, dato che sono stato colpito un mese fa da un’ischemia.
Su Cospito, Delmastro auspica la massima intransigenza.
Ribadisco che è un criminale. Deve rimanere al carcere duro. Nel merito non mi pento di nulla.