Il bonus 100 euro 2023, noto anche come trattamento Integrativo Irpef, o ancor meglio come (ex) bonus Renzi, prosegue anche nel 2023 e prevede un importo di 1.200 euro annui, ripartiti in 12 rate mensili, per chi ha un reddito non superiore a 28.000 euro. Questo importo potrebbe ridursi o non essere concesso se le detrazioni fiscali superano l’imposta lorda dovuta. Andiamo a vedere come funziona e a chi spetta.

Bonus 100 euro 2023: beneficiari e condizioni

Il bonus 100 euro 2023, riconosciuto solo ai lavoratori dipendenti, fa parte delle misure previste dal DL n. 3/2020 e risulta nel cedolino paga come “trattamento integrativo“. Tuttavia, la riforma fiscale ha eliminato questo bonus per chi ha un reddito superiore a 28.000 euro.

Per capire a chi spetta l’ex Bonus Renzi, è importante considerare l’importo del reddito: fino a 15.000 euro annui, il bonus è di 100 euro al mese. Questo importo deriva da un intervento sulla normativa originale che prevede il riconoscimento di una somma a titolo di trattamento integrativo, esentasse, di 1.200 euro se il reddito complessivo non supera 15.000 euro.

Per chi ha un reddito fino a 28.000 euro, il trattamento è riconosciuto a condizione che le detrazioni fiscali previste superino l’imposta lorda dovuta. Pertanto, qualora l’importo totale delle detrazioni fiscali dovesse risultare maggiore dell’imposta lorda dovuta, il beneficiario avrà diritto al bonus fino a 1.200 euro annui. In caso contrario, il diritto al trattamento integrativo in busta paga decade.

Trattamento integrativo Irpef: riepilogo novità e requisiti

Nel 2022, ci sono stati alcuni cambiamenti nelle norme per il riconoscimento del trattamento integrativo. Il bonus di 100 euro al mese, generalmente riconosciuto direttamente in busta paga, viene ricalcolato e verificato con la dichiarazione dei redditi, e se risulta non dovuto in tutto o in parte, deve essere restituito.

Per chi ha redditi tra i 15mila e i 28mila euro, il trattamento integrativo 2022 è riconosciuto se sono presenti due condizioni:

  • l’imposta lorda sui redditi deve essere superiore alle detrazioni fiscali per lavoro dipendente;
  • l’imposta lorda deve essere inferiore alla somma di alcune detrazioni specifiche.

Abbiamo visto che il Decreto legge n. 3/2020, convertito con la legge numero 21 del 2 Aprile 2020, riconosce il Bonus Renzi per i lavoratori dipendenti con reddito annuo inferiore a 28.000 euro, sempre a condizione che l’imposta lorda superi le detrazioni fiscali. Questo è stato reso possibile grazie all’abolizione dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP) per queste fasce di reddito, che ha liberato risorse da destinare al bonus.

La Legge Finanziaria 2023 ha poi confermato la proroga del Bonus 100 euro. Come accennato prima, il bonus non viene più concesso a chi ha un reddito superiore a 28.000 euro. Anche per chi ha un reddito tra 24.600 euro e 28.000 euro, il bonus viene ridotto progressivamente.

Bonus 100 euro 2023: calcolo importo

Per chi ha un reddito annuo fino a 15.000 euro, l’ex bonus Renzi è di 100 euro al mese, per un totale di 1.200 euro l’anno.

Tra 15.001 euro e 24.600 euro di reddito, l’importo del bonus diminuisce progressivamente. Infatti, viene applicata una riduzione del 6% sull’importo che supera i 15.000 euro di reddito. Pertanto, se ad esempio il reddito è di 20.000 euro, il bonus sarà ridotto di 300 euro (5.000×6%), e quindi l’importo totale annuo sarà di 900 euro.

Tra 24.601 euro e 28.000 euro di reddito, l’importo del bonus diminuisce ancora di più. Oltre alla riduzione del 6% già applicata sui redditi tra 15.001 e 24.600 euro, viene applicata un’ulteriore riduzione del 20% sull’importo che supera i 24.600 euro di reddito.

Infine, per chi ha un reddito superiore a 28.000 euro, il bonus 100 euro 2023 non viene più concesso.

Riepiloghiamo nella seguente tabella:

REDDITOIMPORTO/RIDUZIONE
Fino a 15.000 euro100 euro al mese, 1.200 euro all’anno, nessuna riduzione
Tra 15.001 e 24.600 euro6% di riduzione sull’importo eccedente i 15.000 euro
Tra 24.601 e 28.000 euro6% di riduzione sull’importo eccedente i 15.000 euro e 20% di riduzione sull’importo eccedente i 24.600 euro
Oltre 28.000 euroIl bonus non viene erogato

Bonus 100 euro 2023: come richiedere il trattamento integrativo Irpef

Il bonus viene erogato automaticamente dal datore di lavoro, che lo anticipa al lavoratore e successivamente lo recupera dallo Stato. Tuttavia, poiché il calcolo del bonus dipende da molte variabili, potrebbe essere necessario fare una verifica con la dichiarazione dei redditi. Se il bonus è stato erogato in misura superiore a quella dovuta, l’importo in eccesso dovrà essere restituito.

Come recuperarlo dal 730

Chi non ha ricevuto il bonus in busta paga, nonostante abbia i requisiti per riceverlo, può richiederlo tramite la dichiarazione dei redditi. In questo caso, sarà l’Agenzia delle Entrate a erogarlo direttamente al contribuente.

Sia che si compili il modello 730 precompilato o cartaceo, sarà effettuato un controllo dell’imposta dovuta che include anche la verifica dell’applicazione corretta del bonus durante l’anno. Nel caso in cui risulti che il datore di lavoro non abbia erogato il bonus in busta paga, si potrà ricevere l’importo annuale totale (se dovuto) tramite una detrazione dalle tasse da pagare. Questo meccanismo è similare a quello che è alla base delle detrazioni Irpef incluse nella dichiarazione dei redditi.

Il bonus percepito deve essere registrato nel rigo C14 del quadro C della propria dichiarazione dei redditi.