Il Messico si sveglia con una cappa di fumo sulla testa e un’allerta vulcano nuova di zecca: è il Popocatepetl a spaventare, la “collina fumante” la cui eruzione potrebbe coinvolgere ben 22 milioni di persone.
Il vulcano si trova 72 km a sud-est della capitale Città del Messico, nelle prossimità di una larga area metropolitana. Negli scorsi giorni il cratere ha cominciato a far parlare di sé, emettendo fumarole e materiale incandescente ricaduto poi nelle vicinanze della montagna. A causa dell’attività crescente del vulcano, la città di Puebla, nel Messico centrale, si è trovata ricoperta di cenere nel corso di domenica scorsa.
Allerta vulcano in Messico: allarme giallo 3 e possibili danni al traffico areo
Visti i preoccupanti “borbottii” della montagna fumante (questo significa Popocatepetl in lingua Nahuatl), la Protezione Civile messicana ha ritenuto opportuno innalzare il livello di allerta da “fase gialla 2” a “fase gialla 3”. Il rischio rimane comunque abbastanza contenuto. Ciò che è atteso per le prossime è «un’attività eruttiva di bassa intensità», come fa sapere Laura Velazquez, coordinatrice della Protezione Civile.
Secondo Velazquez si verificheranno al massimo
esplosioni da leggere a moderate che proietteranno frammenti vicino al cratere e piogge di cenere nelle città vicine e lontane.
Il traffico aereo potrebbe risentire molto di questa attività vulcanica, tanto che già sabato scorso l’aeroporto Benito Juarez di Città del Messico ha dovuto interrompere il servizio a causa dell’ingente quantità di cenere depositata su mezzi e piste.
Messico, prevenire è meglio che curare: si avvia la macchina di intervento per l’allarme vulcano
L’attività del Popocatepetl rimane per il momento contenuta e gestibile, ma la paura di una sua improvvisa eruzione, che costituirebbe un disastro per le zone abitate limitrofe come è avvenuto anche in Guatemala, costringe le autorità a mettersi al tavolo per individuare un piano di evacuazione.
Il Messico si tiene dunque pronto a rispondere tempestivamente agli smottamenti del vulcano che lo preoccupa almeno dal lontano 1994. È infatti in quell’anno che si è registrato il primo segno di attività del Popocatepetl, trasformandolo in breve tempo in uno dei vulcani più monitorati al mondo.
Sulla sua carta d’identità, il Popocatepetl può vantare segni particolari interessanti: è il vulcano più alto del Messico grazie ai suoi 5.452 metri sul livello del mare ed è in grado di sprigionare colonne di fumo alte anche 10 chilometri.