Israele, nuove tensioni al Governo in vista della votazione alla Knesset del bilancio: stanno infatti continuando nei partiti le discussioni relative alla ripartizione delle risorse. Il premier Benjamin Netanyahu ha però assicurato che il testo verrà approvato.

Il leader del Likud ha inoltre esortato gli alleati a lavorare insieme per il bene della popolazione.

Israele, tensioni al Governo per la ripartizione dei fondi della prossima finanziaria

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato:

Ho un po’ di esperienza, ho passato 20 bilanci, discussioni dell’ultimo minuto vengono sempre fuori e le supereremo.

La prossima settimana il Parlamento voterà il progetto di budget da 484,8 miliardi di shekel per il 2023 e 513,7 mld nel 2024, che sono in crescita rispetto ai 452,5 del 2022. Se il Governo non riuscirà a ottenere l’ok entro il 29 maggio, questo porterà a una dissoluzione automatica dell’esecutivo e il ritorno alle urne.

A minacciare una crisi di governo sono, in particolare, il partito ultraortodosso United Torah Judaism (Utj) e la formazione di estrema destra Otzma Yehudit. Infatti entrambi hanno minacciato di boicottare il voto, oppure di esprimersi contro nel caso in cui non verranno concessi fondi aggiuntivi. Nel primo caso per le scuole e le sovvenzioni agli ultra-ortodossi; nell’altro per il ministero per lo Sviluppo del Negev e Galilea. Ma questi partiti non sono gli unici ad aver avanzato precise richieste: si sono fatti sentire anche Sionismo Religioso e il partito anti-Lgbt Noam. Quest’ultimo chiede che venga creata l’Autorità nazionale per l’identità ebraica, promessa al suo leader Avi Moaz durante accordo di coalizione.

Netanyahu ha assicurato sta lavorando con l’obiettivo che

i bambini ultraortodossi non ricevano meno di quelli laici perché non sono mezzi bambini.

Però, secondo l’emittente pubblica Kan, in realtà i primi ricevono il 40% di finanziamenti in più. Il premier poi, presiedendo una speciale riunione di gabinetto nei tunnel del Muro del Pianto, ha invitato gli alleati a

smetterla con le minacce e i boicottaggi. E’ necessario lavorare insieme per passare il bilancio, per il bene delle persone.

Le proteste in programma

La prossima settimana è prevista una “maratona dibattimentale” con sessioni aggiuntive, in modo da riuscire a far passare il budget in tempo. Ma alcuni manifestanti hanno già fatto sapere che martedì protesteranno contro il Governo e le cattive scelte riguardanti il bilancio dello Stato.

Si ritroveranno alle 18 (le 17 in Italia) a Chords Bridge, prima di raggiungere la Knesset mentre è prevista la plenaria per la votazione del budget.

Nei giorni scorsi sono arrivate altre notizie sul fronte Israele-Palestina: gli slogan anti-palestinesi nel giorno della Bandiera e il nuovo attacco da Gaza.