Un piccolo capolavoro firmato Fabio Grosso in panchina e Maurizio Stirpe al comando. Il Frosinone è promosso in Serie A come prima della classe dopo una stagione memorabile con un ritmo irraggiungibile dalle avversarie. Sette punti sul Genoa secondo in classifica e ben quindici dal Bari che chiude il podio. Grosso è riuscito a plasmare una squadra mixando l’esperienza di capitan Lucioni, Mazzitelli, Sampirisi e Ravanelli allo sfrontatezza dei più giovani come Mulattieri, Turati, Moro e Borrelli. Ora può cominciare a preparare la terza avventura nella massima serie ma è giusto anche godersi i vari festeggiamenti tra cui la consegna degli attestati di benemerenza e la cittadinanza onoraria ai giocatori e allo staff tecnico da parte dell’amministrazione comunale.
Frosinone promosso in Serie A, la gioia di Stirpe
Tre promozioni in Serie A e uno stadio moderno di proprietà intitolato al padre Benito Stirpe. Il Frosinone calcio è un piccolo gioiello di provincia che ha saputo dimostrare quanto l’organizzazione e la programmazione siano elementi indispensabili per ottenere risultati di livello. E il prossimo anno si tornerà a fare il derby regionali con Lazio e Roma con l’obiettivo di riuscire a mantere la Serie A. Maurizio Stirpe parla della stagione appena chiusa con commozione:
Ringrazio tutti quelli che ci hanno aiutato a raggiungere questo traguardo. Voglio ricordare alcuni passaggi della stagione. Questa squadra è quella a cui ho parlato meno. All’inizio parlando con loro l’unica cosa che gli chiesi è stata quella di divertirsi e di far divertire la gente. Dissi loro che per me sarebbe stato più importante il modo in cui venisse raggiunto il risultato. In questo ho visto che hanno risposto alla grande perché non solo negli allenamenti ma anche nelle gare di campionato hanno dimostrato che si divertivano. E questo lo abbiamo visto anche nelle ultime gare in cui il risultato era già acquisito. Questo secondo me è il messaggio da cogliere in questa stagione.
La seconda volta che parlai con loro è stato durante la cena di Natale e dissi loro che avevamo preso la strada giusta e che non c’era bisogno di mettere pressioni per raggiungere un risultato a tutti i costi nonostante ci fossero le sensazioni di poter cullare determinate ambizioni. Credo che in quel momento tutta la società è stata brava a non mettere pressione ad un gruppo giovane.
La terza volta che ho parlato con loro è stato prima della gara con la Reggina e li ho ringraziato a prescindere da quel che sarebbe stato. Credo che hanno fatto felice tante persone, una vittoria che resterà nella storia del Club e non solo per i numeri di questa straordinaria stagione. Noi siamo diventati un esempio e oggi tanti ci fanno i complimenti e ci prendono come modello da seguire
Guido Angelozzi: l’artefice della promozione
La programmazione del club è evidente nella scelta degli uomini in posizione di comando. Ad ottobre 2020 sbarca in Ciociaria come direttore dell’area tecnica Guido Angelozzi con un bagaglio di esperienza di promozioni con Spezia e Lecce. Due anni di lavoro che hanno creato una squadra perfetta per Fabio Grosso, ora la sfida della salvezza che non è mai semplice per una neo promossa:
Per me esiste solamente il lavoro, non altre cose. Se si lavora seriamente e ci sono delle persone che hanno a cuore il lavoro, al di là di Frosinone e di qualsiasi altra squadra o di qualsiasi altro lavoro, si possono ottenere dei risultati, magari anche ispirati. Il lavoro è stata la nostra forza, ed in questo è stato molto bravo Fabio Grosso con il suo staff e tutti i ragazzi che lo hanno seguito. Come detto anche dal Presidente Stirpe, dopo la gara con la Reggina che ha sancito la nostra promozione in A, tutti quanti pensavano che la squadra mollasse ed invece abbiamo fatto dodici gol e altrettanti punti in quattro partite. Questo fa capire che grazie all’impegno dei nostri ragazzi, il valore della squadra è venuto sempre fuori.
Tra Stirpe, Angelozzi e Grosso c’è un feeling e queste sono 3 componenti che vanno d’accordo e che hanno stima reciproca. Se una persona vuole restare, rimane. Se invece si hanno dei dubbi è giusto che si cambi, questo è un discorso che vale per chiunque. Io non trattengo mai nessuno controvoglia, che siano giocatori o io stesso: se sto bene in un posto resto. Speriamo che tutte e 3 le componenti: presidente, direttore ed allenatore si mettano nel giusto binario.
Ancora non abbiamo parlato di programmi futuri. Ci sono tanti aspetti da valutare. Posso dire che il Frosinone non si discosterà dall’attuare i principi di un calcio sostenibile per cui sarà un’altra annata guardando al bilancio. Sarà compito mio poi, allestire la squadra e cercare di farlo nel migliore dei modi