Marco Bellocchio, qual è la sua età? Il regista è nato a Piacenza il 9 novembre 1939, deve quindi compiere 84 anni. Nel corso della sua carriera ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Leone d’argento per la regia alla Mostra di Venezia per il film La Cina è vicina (1967); e l’Orso d’argento, gran premio della giuria al Festival internazionale del cinema di Berlino per La condanna (1991).
Dal 2014 è presidente della Cineteca di Bologna.
Marco Bellocchio: età, moglie e figli
Marco Bellocchio ha attualmente 83 anni. E’ stato sposato con Gisella Burinato, che ha lavorato come attrice in diversi film, tra cui anche alcuni del suo ex marito. Dalla loro unione è nato, nel 1974, Pier Giorgio, anche lui attore di cinema e tv.
L’attuale compagna del regista è Francesca Calvelli, di professione montatrice, conosciuta nel 1992 e madre della secondogenita Elena. Tra loro ci sono 23 anni di differenza. Di lui ha detto, in un’intervista rilasciata ad Amica nel 2021:
Quando ho incontrato Marco ho pensato: “Però, mica male!”. Non era solo un’attrazione fisica, mi aveva impressionato il modo in cui mi aveva parlato. Marco mi ha dato fiducia. Con lui non ho mai avuto paura di esprimermi, e questo mi ha fortificata.
Biografia
Dopo aver frequentato il Centro sperimentale di cinematografia di Roma nel 1959, diventa regista tre anni dopo, sotto la guida di Andrea Camilleri. decide quindi di proseguire gli studi a Londra. Rientrato in Italia, dirige il suo primo lungometraggio nel 1965: “I pugni in tasca”(1965), che viene selezionato al Festival del film Locarno e vince la Vela d’argento. Nel 1967 è la volta di “La Cina è vicina” e nel 1969 de “Il popolo calabrese ha rialzato la testa”. Nelle sue opere Bellocchio mette a nudo l’ipocrisia borghese e nei suoi lavori è orientato all’estrema sinistra: sono infatti gli anni in cui milita nell’Unione Comunisti Italiani.
Nel 1972 dirige “Nel nome del padre” mentre, l’anno successivo, “Sbatti il mostro in prima pagina” con Gian Maria Volonté. Seguono “Nessuno o tutti – Matti da slegare” (1975), co-diretto con Silvano Agosti, Sandro Petraglia e Stefano Rulli; “Il gabbiano” (1977); Armonica a bocca (1979); Vacanze in Val Trebbia (1980) e Enrico IV (1984) con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale. Quindi è la volta di Diavolo in corpo (1986) e La visione del sabba (1987); La condanna (1991) e La balia (1999).
Nel 2002, con “L’ora di religione”, vince il Nastro d’argento; l’anno successivo dirige “Buongiorno, notte” e nel 2006 “Il regista di matrimoni.” Nel 2009 esce “Vincere”, che ottiene l’Efebo d’oro e il David di Donatello per il miglior regista. Ottiene l’Alabarda d’oro alla carriera per il cinema e il premio per la miglior regia per il film “Sorelle Mai” nel 2011. Quello stesso anno viene premiato alla 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con il Leone d’oro alla carriera.
I suoi film più recenti sono “Bella addormentata” (2012), ispirata alla storia di Eluana Englaro e suo padre; “Sangue del mio sangue” (2015); “Fai bei sogni” (2016); “Il traditore”(2019) ed “Esterno notte” (2022). Il suo ultimo film è “Rapito” (2023).
Nel 2021 ha ricevuto la Palma d’Oro onoraria al Festival di Cannes.