Una sparatoria contro i piloti di un rally nella cittadina di Ensenada, in Messico, ha portato alla morte di dieci persone e al ferimento di altre nove. Forse una guerra tra cartelli della droga all’origine dell’agguato.

Agguato al ‘Chachanillazo’: sparatoria sui piloti al rally di Ensenada, in Messico, 10 morti e 9 feriti

Dopo i disordini dei giorni scorsi, provocati dal caos migranti che ha spinto gli Stati Uniti anche al dispiegamento dell’esercito, il Messico torna a essere scenario di una drammatica vicenda di cronaca. Un vero e proprio agguato, infatti, è quello che si è verificato a Ensenada, città messicana vicina al confine con gli USA.

Tutto è avvenuto a partire dal primo pomeriggio di ieri, 20 maggio (intorno alle 21 in Italia), quando un gruppo di piloti pronto a prender parte alla quinta edizione del ‘Chachanillazo’ – gara amatoriale di rally che si svolge nella cittadina – è stato raggiunto da un pickup di colore grigio, al km 90 dell’autostrada Transpeninsular, nella zona di San Vicente. Dal furgone sono scese alcune persone vestite di nero che hanno subito aperto il fuoco contro gli automobilisti in sosta, sotto gli occhi degli spettatori venuti ad assistere alla corsa.

Subito è scattato l’allarme, che avvisava le autorità della sparatoria e dei numerosi feriti coinvolti.
Immediato l’intervento delle autorità locali e dei soccorritori, che hanno constatato il decesso di dieci persone e il ferimento di altre nove.

Parole di cordoglio sono state pronunciate da Armando Ayala, sindaco di Ensenada.

Le indagini: una guerra tra cartelli della droga all’origine dell’attacco

Secondo le indagini in corso, il movente dell’attacco sarebbe da ricercarsi nella guerra tra due cartelli della droga: il Cártel Jalisco Nueva Generación (CJNG) e il Cartello di Sinaloa. La sparatoria avrebbe, infatti, visto protagonisti alcuni membri dei due cartelli rivali.

Alcune testimonianze ‘non ufficiali’ riportano, infatti, che una delle persone colpite sarebbe Alonso Arámbula Piña, soprannominato ‘El Trébol’ o ‘El Loncho’, di 34 anni, affiliato al cartello Arellano Felix e presumibilmente alleato con il CJNG. L’uomo era attenzionato dalle autorità.
Secondo questi testimoni, anche alcune delle vittime tra i partecipanti del rally portavano con loro delle armi.