Durante la notte, la guerra in Ucraina ha subito un’ulteriore svolta e alle 6 di questa mattina il Ministero della Difesa russo ha annunciato la “liberazione” di Bakhmut, la città ucraina che da mesi costituiva il fronte principale della guerra.
Nella giornata di ieri Prighozin, leader del gruppo Wagner, aveva annunciato di aver preso il pieno controllo della città ma Kiev aveva smentito. L’annuncio della cattura di Bakhmut non ha comunque significato strategico, poiché non permetterà alle forze ormai esauste di Mosca di creare una testa di ponte per ulteriori operazioni offensive. Questo il parere dell’Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo rapporto quotidiano sull’andamento del conflitto, come riporta Ukrainska Pravada.
L’Istituto ritiene inoltre che la dichiarazione di Prigozhin sulla partenza dei suoi mercenari da Bakhmut potrebbe essere un tentativo di fuorviare le truppe ucraine.
Guerra in Ucraina, cosa è successo durante la notte della presa di Bakhmut
Durante la serata di ieri un raid aereo russo è stato diretto sulla regione ucraina di Dnipro, riporta il capo del consiglio regionale di Dnipropetrovsk Mykola Lukashuk su Ukrainska Pravda. L’invito rivolto agli abitanti è quello di “mantenere la calma” e restare nei rifugi, perché “la minaccia è ancora presente”.
Secondo quanto riportato dal Ministero russo per le emergenze, un treno merci è deragliato sulla tappa Kuenga-Priiskovaya nel territorio del Trans-Baikal, probabilmente durante la notte. Dodici carri sarebbero usciti dai binari, di cui otto si sono ribaltati. Il traffico ferroviario è attualmente sospeso e il treno Vladivostok-Mosca ha subito ritardo. Sul posto sono in corso i soccorsi e gli inquirenti stanno attualmente indagando sulle cause dell’incidente.
Le truppe russe, inoltre, hanno colpito la città di Toretsk, nella regione di Donetsk, con un attacco missilistico, a seguito del quale, informa il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk Pavel Kirilenko, “6 civili sono rimasti feriti, tra cui un bambino, e sono stati danneggiate alcune infrastrutture”. Si tratta prevalentemente di ferite da schegge, commozioni cerebrali, lesioni craniocerebrali e da mina esplosiva. Tutte le vittime hanno ricevuto assistenza medica. Sarebbe rimasto colpito anche un ospedale. Si tratta dell’ennesimo attacco, da conteggiare insieme agli altri numeri riportati dallo stato maggiore delle forze armate ucraine.
Nelle ultime 24 ore, il nemico ha lanciato 7 missili e 70 attacchi aerei, e 48 attacchi da batterie di sistemi missilistici di posizione, sulle nostre truppe e aree popolate. I civili sono rimasti feriti, edifici residenziali privati e altre infrastrutture civili sono state distrutte e danneggiate.
I numeri della guerra
Un altro bilancio che si aggiunge sono quelli riportati dallo Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina su Facebook: dal 24 febbraio 2022 al 21 maggio 2023, le forze di difesa dell’Ucraina hanno eliminato circa 203.160 aggressori russi, 730 dei quali nell’ultimo giorno. Sono stati distrutti inoltre 3783 carri armati nemici (+2), 7398 (+16) veicoli corazzati da combattimento, e 3258 (+29) sistemi di artiglieria.
Una fonte informata russa ha riferito all’AGI che il rappresentante speciale cinese Li Hui dovrebbe recarsi a Mosca la prossima settimana, dopo essere stato a Kiev all’inizio di questa settimana e dopo che si recherà anche in Francia e Germania. Il viaggio si inserisce all’interno del piano che la Cina ha presentato a marzo, con l’obiettivo di risolvere il conflitto ucraino. Secondo il ministro degli Esteri cinese Qin Gang un accordo sarà possibile solo con accordi di pace e il rispetto delle parti coinvolte.
Yuriy Ignat, portavoce del Comando aeronautico delle Forze armate ucraine, parlando durante una trasmissione televisiva ucraina ha sottolineato la necessità degli F-16 per vincere la guerra, che ormai si estende su un fronte di oltre 2500 km:
Abbiamo sottolineato ai nostri partner la necessità di F-16 per l’Ucraina, perché non possiamo con i sistemi di difesa aerea che esistono sin dall’epoca sovietica, coprire l’intero territorio dell’Ucraina.