Pensione reversibilità e superstiti, sono in corso i controlli Inps sulla mensilità in pagamento a maggio sui cittadini beneficiari di trattamento previdenziale con eventuale indebito da restituire nella rata di agosto 2023. È quanto l’Istituto previdenziale spiega in merito ai controlli incrociati dei dati e delle informazioni che sta svolgendo in collaborazione con l’Agenzia delle entrate. Oggetto delle verifiche sono le posizioni dei redditi dei soggetti che percepiscano pensioni di reversibilità, anche in applicazione di quanto stabilito nella sentenza della Corte Costituzionale numero 162 dello scorso anno. In base a quanto previsto dai giudici, l’importo delle pensioni di reversibilità deve essere decurtato per la quota maggiore di pensione in base alla cumulabilità con gli altri redditi, in particolare da lavoro.
Pensione reversibilità, ecco chi deve restituire quanto percepito indebitamente
In corso di svolgimento i controlli dell’Inps sulle pensioni di reversibilità e superstiti sulla mensilità in pagamento a maggio. Oggetto dei controlli sono le pensioni pubbliche per la verifica delle posizioni reddituali nell’anno 2020. In caso di incongruenza degli importi, con il prevalere di quanto percepito per effetto di reversibilità e superstiti, il recupero dell’Istituto previdenziale avverrà con il pagamento della rata di pensione nel mese di agosto 2023. I controlli sono svolti incrociando i dati dell’Agenzia delle entrate e in base a quanto stabilito dalla Corte costituzionale con la sentenza 162 del 2022 che limita la decurtazione della pensione all’importo di maggiore reddito. I controlli Inps sono spiegati nella circolare numero 1710 del 2023 che arriva a poche settimane di distanza dagli altri controlli effettuati sulla quattordicesima e sulla tredicesima dei pensionati.
Nel caso delle pensioni di reversibilità, i controlli sono operati sulla base dei dati messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate sui modelli di dichiarazione dei redditi 730, Certificazione unica (Cu) e Redditi 2020 per l’anno di imposta 2019. L’Istituto previdenziale tiene conto anche delle informazioni presenti nel casellario centrale relative agli anni 2019 e 2020.
Pensione reversibilità, controlli Inps in corso su mensilità maggio e restituzione agosto 2023
Punto centrale dei controlli delle pensioni di reversibilità è la sentenza della Corte costituzionale numero 162 dello scorso anno. In particolare, i giudici hanno stabilito l’illegittimità dei trattamenti previdenziali nella quota in cui, nell’ipotesi di cumulo di quanto percepito per la pensione e gli altri redditi aggiuntivi di chi benefici della reversibilità, non si preveda la decurtazione della pensione stessa in misura superiore agli stessi altri redditi percepiti. Pertanto, nel momento in cui l’Inps accerti che la fruizione della pensione di reversibilità sia stata goduta in misura maggiore rispetto a quanto spettante, provvederà al recupero di quanto non spettante nella rata di pensione del mese di agosto 2023.
Modalità di restituzione e recupero Inps delle pensioni di reversibilità e superstiti
Per effetto dei controlli dell’Inps sulle pensioni di reversibilità e superstiti, il recupero di quanto dovuto avverrà con le regole che sono state descritte nella circolare Inps numero 1710 del 2023. Nel dettaglio, l’Istituto previdenziale recupera quanto non spettante a partire dalla rata di pensione di agosto 2023 mediante la trattenuta di un quinto dell’importo dovuto, già inclusivo dell’indennità integrativa speciale e al netto di Irpef. Il numero massimo delle rate con il quale l’Inps effettuerà il recupero dalle pensioni pubbliche è fissato in sessanta. Se l’importo della pensione non fosse capiente per il recupero di quanto dovuto e il beneficiario fosse titolare di altro trattamento previdenziale, il recupero si completerebbe sull’altra pensione.
Inoltre, il recupero delle quote di pensione non dovute avverrà mediante avviso di pagamento sul sistema PagoPa. L’Inps, inoltre, specifica che i pensionati interessati al recupero del trattamento di reversibilità potrebbero essere convocati nelle sedi territoriali per concordare un iter di recupero più comodo per il percettore di reversibilità. In ogni caso, al termine dei controlli, l’Inps invierà comunicazione ai pensionati interessati che potranno presentare eventuale documentazione per la rettifica nel termine di trenta giorni.