Per alleviare la pressione sulle città a confine con gli Stati Uniti e con il Guatemala, il Messico sta trasportando i migranti a sud. Una strategia che potrebbe ridurre temporaneamente l’attraversamento, ma secondo gli esperti non è sostenibile.

Messico: migranti sono diminuiti del 70% dalla fine del Titolo 42

Sono pieni i rifugi per migranti che si trovano nel sud del Messico e il governo ha deciso di trasferire centinaia di persone a 200 miglia a nord per alleviare la pressione a Tapachula, vicino al Guatemala. Il governo ha anche affermato di aver dispiegato la scorsa settimana nella zona meridionale del Paese centinaia di ulteriori truppe della Guardia Nazionale.

Venerdì sera l’agenzia per l’immigrazione ha offerto ai migranti accampati nel centro di Città del Messico – la maggior parte dei quali haitiani – di portarli a Huixtla, una città vicino a Tapachula, per ospitarli e accelerare il trattamento dei documenti.

Segismundo Doguín, il massimo funzionario messicano per l’immigrazione nello stato di confine di Tamaulipas, di fronte al Texas, ha dichiarato la scorsa settimana che il governo avrebbe portato via tutti i migranti necessari dalle città di confine di Reynosa e Matamoros.

Mentre i rifugi per migranti nel sud del paese sono pieni, l’Istituto nazionale per l’immigrazione del Messico ha chiuso i suoi centri di detenzione per migranti più piccoli in tutto il paese e ha intrapreso una revisione di quelli più grandi dopo che 40 migranti sono morti in un incendio in una piccola struttura di detenzione al confine città di Ciudad Juarez a marzo.

Le frontiere tra Stati Uniti e Messico dopo lo stop al Titolo 42

Da quando Washington ha abbandonato le restrizioni dell’era della pandemia sulla richiesta di asilo al suo confine, le autorità statunitensi hanno segnalato un drastico calo dei tentativi di attraversamento illegale dei migranti dal Messico. Il calo è pari al 70%, come ha precisato venerdì il funzionario della sicurezza interna degli Stati Uniti Blas Nunez-Neto. Nunez-Neto ha anche affermato che circa 11.000 persone sono state allontanate dagli Stati Uniti nell’ultima settimana e inviate in più di 30 paesi, tra cui più di 1.100 persone provenienti da Venezuela, Nicaragua, Haiti e Cuba sono tornate in Messico.

I funzionari statunitensi domenica avevano affermato che il numero si era dimezzato, in seguito alla scadenza lo scorso 11 maggio di un ordine sanitario chiamato “Titolo 42” che consentiva alle autorità deli Usa di rimandare rapidamente i migranti in Messico senza la possibilità di richiedere asilo.