Addio al superbollo auto: una microtassa introdotta nel 2011 potrebbe scomparire per sempre. Ancora non c’è una data certa, ma il Governo è intenzionato ad abolire il superbollo con la delega fiscale.

Si tratta di un contributo aggiuntivo dovuto solo dai proprietari di autoveicoli di potenza superiore a 185 Kw. Nel 2023, ancora deve essere versata, ma ben presto potrebbe scomparire.

Quali sono i vantaggi della sua eliminazione? Quanto si risparmia?

Addio al superbollo auto, quanto si risparmia davvero?

Il Superbollo è una microtassa introdotta nel 2011, con il Decreto Salva Italia. Cos’è una microtassa? Si tratta, più nello specifico, di una sorta di tassa sulla tassa che, nel caso del superbollo auto, deve essere pagata dai proprietari di autoveicoli che raggiungono una determinata potenza.
La sua abolizione, insieme a molte altre microtasse, fa parte delle numerose promesse del Governo Meloni, con l’obiettivo di alleviare il carico fiscale sui cittadini soggetti alla micro imposta. Ovviamente, ancora nulla è deciso né tantomeno sicuro. Ci sono diversi fattori da considerare, a partire dal bilancio dello Stato.

L’abolizione del superbollo fa parte di un pacchetto di misure rivolte a diminuire il carico fiscale a cui sono soggetti i cittadini. L’Italia è uno dei paesi con una tassazione maggiore e l’aggiunta delle microtasse non va che ad aggravare una situazione già insostenibile, soprattutto in riferimento al periodo economicamente fragile in cui stiamo vivendo.

Le microtasse erano state introdotte nel tentavo di far cassa. Molte di esse sono state un flop e non hanno portato gli effetti sperati. L’abolizione del superbollo potrebbe avere un impatto sulle entrate del Paese.

Con la sua cancellazione si risparmia davvero? Sicuramente, la sua abolizione sarebbe un segnale positivo per i cittadini, i quali sarebbero soggetti ad un carico fiscale minore. Avrebbero di conseguenza un non sottovalutabile risparmio annuale. D’altra parte, se i cittadini risparmiano, le casse dello Stato potrebbero risentirne perché a differenza delle altre micro imposte, il superbollo ha portato buoni introiti.

Chi deve pagarlo e chi no

Il superbollo deve essere pagato dai proprietari di autoveicoli di potenza superiore a 185 Kw, applicando una tariffa di 20 euro per ogni kw aggiuntivo rispetto al bollo auto. Pertanto, chiunque abbia veicoli di potenza inferiore è escluso dal versamento della micro imposta.
Sostanzialmente, riguarda le automobili di lusso, le supercar, ma anche i suv di grandi dimensioni. Di fatto, il superbollo è un’addizionale (una tassa sulla tassa) dovuta per i primi vent’anni di immatricolazione del mezzo.

Come si calcola l’importo da versare? Per i primi cinque anni dall’immatricolazione di automobili con potenza superiore a 185 Kw, l’imposta si calcola moltiplicando 20 euro per ogni Kw di potenza superiore a 185. Dopo i cinque anni iniziali, la microtassa si riduce del 40%; dopo 10 anni, si riduce del 70% e dopo 15 si riduce dell’85%. Trascorsi i venti anni, i proprietari di autoveicoli di grosse dimensioni non saranno più soggetti al versamento della micro imposta.

Quando si paga? Si tratta di un’addizionale al bollo auto e, pertanto, si devono considerare le stesse scadenze. L’imposta può essere pagata presso gli Uffici Postali, le delegazioni Aci, tramite bollettino postale o Mav e così via.

Ci sono anche alcuni casi di esenzione. In linea di massima, chi beneficia dell’esenzione dal pagamento del bollo auto, non deve corrispondere nemmeno l’addizionale. A tal proposito, possiamo fare un’ultima riflessione. Chi è già esonerato dal suo versamento, per ovvi motivi, dall’abolizione del superbollo non ne trarrebbe nessun beneficio.

Leggi anche: Micro tasse eliminate entro 2 anni: stop a queste mini imposte