La chirurgia estetica fa stare meglio il paziente, e merita dunque di godere dell’esenzione Iva, di cui godono tutte le operazioni mediche. Un ragionamento che fila? Secondo alcuni deputati di centrodestra, assolutamente sì: al punto da volere presentare una mozione al parlamento per togliere l’IVA sulle operazioni e ridurre così il gravo costo per i pazienti.
Il nebuloso concetto di “benessere psicofisico”
Annarita Patriarca, da Forza Italia, ha spiegato i profondi ideali dietro alla mozione in un memorabile discorso:
Le prestazioni di medicina e chirurgia estetica devono rientrare nel novero delle prestazioni sanitarie non sottoposte a trattamento Iva. Il concetto di ‘salute’, infatti, è comprensivo di ogni ‘stato di completo benessere fisico, psichico e sociale’ che ‘non consiste soltanto in un’assenza di malattia o di infermità’. Applicare l’imposta, oggi richiedendone addirittura il versamento per il passato, rappresenta una criticità per gli operatori di settore e per gli stessi pazienti, oltre che una condotta contraddittoria da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Simona Loizzo, dal Carroccio, e Luciano Ciocchetti, da Fratelli d’Italia, hanno firmato a loro volta la mozione. Incomprensibilmente, tuttavia, l’opposizione non sembra avere colto l’assoluta e urgente necessità della proposta.
L’opposizione: “L’esenzione Iva su chirurgia estetica aiuta solo i ricchi”
Fratoianni, dall’Alleanza Verdi, non sembra convinto del valore sociale di una simile proposta.
Mentre si preparano a togliere il superbollo per chi, ad esempio possiede una Ferrari da 300mila euro e paga una tassa di 9mila che evidentemente si può benissimo permettere di sostenere, vedo che ora la destra, non contenta, chiede al governo di togliere l’Iva sulla chirurgia estetica.
Al punto da accusare gli esponenti del governo di non stare facendo altro che attirarsi le simpatie di ricchi e potenti:
Grande rispetto per chi lavora in questo settore, tuttavia sarebbe un bene avere un piano diverso di priorità: mi aspetterei un’attenzione maggiore della destra e di questo governo sulle difficoltà della sanità pubblica, ad esempio verso coloro che non si possono più permettere le cure odontoiatriche, o che non ce la fanno più a pagare i farmaci o che aspettano mesi se non anni per poter essere visitati. Ma evidentemente l’unica ossessione quotidiana di questo governo e della destra è quella di ingraziarsi i più ricchi
Però c’è un fondo di verità…
C’è tuttavia un fondo di validità legale alla proposta. Infatti, secondo l’Agenzia delle Entrate, alcune operazioni di chirurgia estetica godono dell’esenzione Iva in quanto contribuiscono effettivamente al famoso “benessere psicofisico“. Il punto è che la Giurisprudenza ha messo ben in chiaro che questi casi riguardano handicap, gravissime malformazioni fisiche, traumi, malattie mentali e vittime di incidenti. Insomma, non proprio la stessa fattispecie di chi vuole rifarsi il seno: il Legislatore aveva forse in mente più il caso di donne sfregiate dall’acido da un partner psicopatico.
Ciò non ha tuttavia impedito alla mozione di raccogliere un certo successo: tra gli altri sponsor abbiamo Giuseppe Mangialavori, Martina Semenzato, Stefano Benigni, Giuseppe Bicchielli, Ugo Cappellacci, Gianpiero Zinzi, Alessandro Battilocchio.
Insomma, se avevate in mente una operazione al naso o simili, gioite: sappiate che potrebbe essere giunto il vostro momento!