Criscito si ritira. Nel giorno della festa del Genoa, tornato in Serie A dopo solo un anno, lo storico capitano rossoblù ha annunciato l’addio al calcio giocato. La notizia era nell’aria, ora è arrivato anche l’annuncio. Al termine della sfida contro il Bari giocata al Marassi, il classe 1986 ha letto una lunga lettera in cui ha parlato della sua decisione di lasciare il calcio giocato e iniziare una nuova avventura come allenatore. Per Domenico Criscito, quindi, la carriera si conclude tra le lacrime di gioia e una promozione in Serie A.
Criscito: “Grazie Genoa, ogni volta che ci siamo riabbracciati è stato bello come la prima”
La notizia era attesa, ora è arrivato il giusto congedo davanti i suoi tifosi. Domenico Criscito si ritira dal calcio giocato per dedicarsi alla carriera da allenatore, ripartendo proprio dalle giovanili del Genoa. Nello scorso mercato di gennaio, il classe 1986 aveva fatto ritorno al club rossoblù per la quinta avventura della propria carriera. L’ultima è finita nel migliore dei modi, con la promozione in Serie A dopo un solo anno. Al termine della gara contro il Bari, il capitano rossoblù ha letto una lunga lettera ai tifosi, confermando l’amore per il calcio e i colori rosso e blu. Ecco la lettera di Domenico Criscito ai tifosi del Genoa: “Caro calcio, tutto torna. Sapevo che sarebbe arrivato questo momento, il momento che ogni calciatore professionista prima o poi deve affrontare. Caro calcio, avrei tantissime parole da dire ma cercherò di essere breve. Grazie a tutte le persone che mi sono state accanto in questo lungo ed emozionante viaggio. Ringrazio la mia famiglia, grazie a mia moglie, grazie ai miei bimbi ai quali sono riuscito a trasmettere la mia stessa passione per il Genoa. Grazie Genoa. Lungo il percorso, ci siamo salutati e riabbracciati per 5 volte: ogni volta che ci siamo riabbracciati è stato bello come la prima. Tutte le volte in cui ho indossato questa maglia ho dato tutto me stesso, con amore e con sudore. Chiudere la carriera con una promozione in Serie A è sicuramente il modo migliore per salutarvi con orgoglio ed emozione. Farlo nella squadra del mio cuore era quello che volevo da sempre“.
“Caro Genoa, ti amo”
Poi la lettera di Domenico Criscito continua: “Quel 7 giugno 2003, quando ho indossato la maglia rossoblu per la prima volta, al Ferraris si respirava un’atmosfera da Champions League. La stessa che ho respirato a Odense, quando segnai di fronte a migliaia di tifosi arrivati fino in Danimarca. E in tutte le altre 289 volte in cui l’ho indossata, incluso oggi. I vostri, anzi i nostri colori li ho portati con orgoglio anche al Mondiale. Grazie a tutti i compagni di squadra, i presidenti, gli allenatori, le persone che lavorano dietro le quinte e in particolare grazie a tutta la proprietà e la dirigenza rossoblù che ha reso possibile che tornassi a vestire questa maglia per l’ultima volta. Per chiudere il cerchio. Grazie a voi tifosi: siete l’anima bella del calcio. Mi avete accolto che ero un bambino, mi avete visto e fatto crescere. Dalla Russia e dal Canada, in tutti i miei periodi trascorsi lontano da Genova, ho sfidato il fuso orario per guardare le partite del Grifone e soffrire insieme a voi. Voi, che mi avete preso per mano tutte le volte in cui per questa maglia ho lottato, nella buona e nella cattiva sorte, sulla fascia o dal dischetto. Con la Juventus, in un derby…alla fine tutto torna. Il primo passo verso il pallone, uno sguardo alla Nord, poi calciare senza paura. Del resto “non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. La mia carriera calcistica finisce qui, con un po’ di magone ma con l’entusiasmo di sempre e la voglia di iniziare un nuovo percorso con nuovi obiettivi.Smetto di giocare ma non lascerò il mondo del calcio, perché il calcio per me è vita. Caro calcio, tutto torna. Anche i ricordi. Mi basteranno quelli a farmi ripensare a quanto sia stato fortunato ad aver trascorso questa parte di vita immerso tra i colori più belli del mondo. Il rosso e il blu. Rosso come la passione dei tifosi, blu come le onde del mare. Caro calcio, ti amo. Caro Genoa, ti amo”.