Proseguono i lavori del G7 a Hiroshima e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni sostiene davanti ai leader del pianeta la richiesta dell’Unione Africana di entrare a far parte del G20, l’assemblea che riunisce i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali.
G7, Meloni favorevole all’ingresso dell’Unione Africana nel G20: “Sarebbe un bel segnale da parte del vertice del G7”
I lavori del G7 in corso a Hiroshima, in Giappone, proseguono, in attesa dell’arrivo del presidente ucraino Volodymyr Zelenski, previsto per domani, domenica 21 maggio.
Crescente preoccupazione si avverte tra i leader mondiali sulla situazione nel continente africano. Un tema vissuto con particolare attenzione dall’Italia, punto di approdo di innumerevoli sbarchi di migranti proprio da quella zona.
In merito a questo, la leader di Fratelli d’Italia ha preso la parola durante il summit per sostenere la richiesta dell’Unione Africana di aderire al G20, il forum sulla situazione economica internazionale che riunisce i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali. Meloni ha sottolineato come l’Italia sia assolutamente favorevole a questa richiesta e ha proposto ai suoi partner di esprimersi analogamente. “Sarebbe un bel segnale”, ha dichiarato la premier italiana, sostenendo l’importanza di una presa di posizione pubblica da parte del vertice.
Il caso Tunisia
Dopo le tensioni di ieri, con le esternazioni del primo ministro canadese Justin Trudeau, che ha espresso la sua preoccupazione per la situazione dei diritti Lgbtq+ in Italia e la secca risposta di Maurizio Gasparri, il confronto istituzionale prosegue sui temi del Sud del Mondo.
In particolare, durante la sessione dedicata al ‘Global South’, la presidente del Consiglio italiana ha rivolto l’attenzione dei presenti a quello che ha definito il ‘caso Tunisia’, emblema delle tensioni che attraversano quel territorio e delle loro ricadute sul resto del mondo.
Meloni ha, infatti, sottolineato come il paese nordafricano viva una situazione di precarietà politica ed economica, con la possibilità concreta di un default finanziario, e ha evidenziato come, dal suo punto di vista, sia necessario rivedere la strategia di negoziazione del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) con quel paese.
“Abbiamo una trattativa fra il Fmi e la Tunisia di fatto bloccata. C’è una certa rigidità del Fmi di fronte al fatto che non si sono ottenute dal presidente Saied tutte le garanzie che sarebbero necessarie. È comprensibile da un lato, dall’altro siamo sicuri che questa rigidità sia la strada migliore? Se questo governo va a casa noi abbiamo presente quali possano essere le alternative?”
Secondo la premier italiana, la linea da seguire dovrebbe essere più cauta e pragmatica, per evitare di peggiorare situazioni che rischiano di avere conseguenze a lungo termine per tutti.