L’INPS detta le regole per la trasformazione dall’Assegno ordinario all’Ape sociale: due misure cumulabili, a condizione che i requisiti per l’accesso all’Ape sociale vengono maturati entro i termini previsti dalla normativa vigente.
È importante chiarire sin da subito che entrambe le misure rientrano nelle prestazioni economiche previdenziali. Per natura, quindi, non sono compatibili tra loro, così come regolamentato dall’articolo 1, comma 180 della legge di bilancio 2017.
In altre parole, i fruitori dell’Assegno ordinario di invalidità non possono percepire anche l’anticipo pensionistico Ape sociale, pur avendo maturato i requisiti di legge.
Tuttavia, l’INPS disciplina la trasformazione dall’Assegno ordinario di invalidità ad anticipo pensionistico Ape sociale. Vediamo insieme le principali caratteristiche di questo passaggio previdenziale.
Dall’INPS la disciplina per l’Assegno ordinario in Ape sociale, novità
Il legislatore non ha previsto la compatibilità tra le due misure, anche in presenza dei requisiti, sanitari, anagrafici e contributivi.
Tuttavia, disciplina il salto da una misura all’altra. Infatti, le differenze tra le due misure riguardano, la durata, il rinnovo, l’interruzione e il passaggio. Innanzitutto, l’Assegno ordinario di invalidità viene rilasciato per tre anni, rinnovabile alla scadenza su domanda.
Niente da fare, quindi, se non scade il termine triennale di erogazione dell’Assegno ordinario di invalidità. In altre parole, solo dopo la scadenza di tre anni, i percettori dell‘Assegno ordinario di invalidità ottengono il passaggio all’anticipo pensionistico Ape sociale.
In ogni caso, non è un passaggio automatico, ma dietro presentazione di un’apposita domanda.
- Attenzione, è necessario attendere il triennio di erogazione dell’assegno ordinario di invalidità, per poi richiedere la trasformazione nell’anticipo pensionistico. Il legislatore non ha previsto la sospensione del trattamento prima del triennio.
Dall’Assegno ordinario all’Ape sociale: cumulabilità, trasformazione e vantaggi
Il primo vantaggio della trasformazione dall’Assegno ordinario all’Ape sociale riguarda la compatibilità con il reddito da lavoro, a condizione che non sfori il limite reddituale previsto dalla normativa vigente.
Chi sperava nella continuità lavorativa alla presentazione della richiesta di accesso al nuovo trattamento previdenziale, resterà deluso. Infatti, la normativa prevede la cessazione del rapporto di lavoro all’atto dell’esibizione della richiesta, successivamente con l’accoglimento della stessa è possibile riprendere l’attività lavorativa.
Occorre, sottolineare, che l’anticipo pensionistico Ape sociale per natura non è compatibile con altre tipologie di formule previdenziali di sostegno al reddito, come ad esempio disoccupazione Naspi, indennizzo commercianti e così via.
Diversamente, la misura risulta perfettamente compatibile con l’esercizio di un lavoro dipendente o parasubordinato, a condizioni che il reddito risulti uguale o inferiore a 8.000 euro all’anno. Se, invece, l’attività lavorativa riguarda un lavoratore autonomo la soglia reddituale di riferimento corrisponde a 4.800 euro lordi all’anno.
I pensionati che non rispettano tali condizioni reddituali perdono il diritto all’Ape sociale. In questi casi, l’INPS attiva la decadenza dal beneficio economico con il recupero delle somme percepite indebitamente.
Quanto mi spetta con la trasformazione dall’Assegno ordinario all’Ape sociale?
Il secondo vantaggio prodotto dalla trasformazione dall’Assegno ordinario di invalidità all’Ape sociale riguarda l’importo della prestazione. Se il pensionato risulta registrato presso un’unica gestione, ottiene un’indennità mensile del valore fino a 1.500 euro.
L’aspetto che poco piace dell’Ape sociale riguarda l’assenza della rivalutazione dell’assegno, la mancanza dell’integrazione al minimo e la perdita del diritto alla reversibilità.
Con un’anzianità contributiva maturata in più gestioni, l’importo dell’anticipo pensionistico viene concesso pro rata, tenendo conto delle disposizioni di legge.
Nella gestione dell’anticipo pensionistico Ape sociale non viene considerata la contribuzione figurativa, mentre ciò non avviene per l’Assegno ordinario di invalidità. In questo caso, infatti, assume una rilevanza ai fini previdenziali.
Infine, l’INPS dispone il pagamento di 12 mensilità annue. Il trattamento viene rilasciato fino all’accumulo dei requisiti necessari per la pensione di vecchiaia o altro trattamento ordinario.
Come e quando presentare la domanda per la trasformazione dall’Assegno ordinario all’Ape sociale?
Prima di poter presentare la domanda di pensione Ape sociale, è necessario richiedere la certificazione del diritto alla pensione. Nel merito, ricordiamo che l’INPS per la verifica del diritto alla pensione ha previsto la presentazione della domanda in date precise, quali: 15 luglio e 30 novembre (istanza tardiva).
In conclusione, per la trasformazione dall’Assegno ordinario all’Ape sociale, occorre aver consumato il triennio di erogazione della prestazione. Oltretutto, per l’accesso alla prestazione occorre rientrare in tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente.