Il Giro d’Italia 2023 ha vissuto una piccola grande polemica dopo il taglio della tappa di oggi. L’organizzazione, infatti, ha ufficializzato la mutilazione di 125 chilometri per quanto riguarda la frazione odierna dopo aver appreso che oltre il 90% dei corridori in gara ha votato, invocando il protocollo per condizioni meteorologiche estreme. I ciclisti hanno valutato impraticabile il Gran San Bernardo da fare in giornata, così come ha confermato Adam Hansen, nuovo presidente del CPA, l’Associazione Internazionale dei Corridori Professionisti:
I corridori hanno deciso di votare se applicare il regolamento, che la prevede pioggia gelata al punto 1 e le temperature estreme al punto 4 durante la tappa. Se la maggioranza avesse superato l’80%, tutti i corridori avrebbero rispettao la decisione della maggioranza, chiedendo l’applicazione del punto 3: “cambio di percorso”. Le operazioni di voto sono state condotte in forma anonima e oltre il 90% dei corridori si è schierato a favore dell’applicazione del protocollo.
Giro d’Italia 2023, tappa oggi mutilata per il freddo sul Gran San Bernardo
Una scelta giudicata però strada dagli analisti sportivi che hanno fin da subito sottolineato come non ci fosse la presenza di uno stato di “condizione estrema” da giustificare il taglio di una salita comunque importante nel computo della tappa odierna, poi vinta da Rubio a Crans-Montana.
Davide Cassani, ex CT della nazionale e analista di prima qualità in Rai, ha commentato invece che sulla vetta ci fossero almeno 5-6 gradi:
Non ho trovato nulla di difficile, abbiamo trovato un po’ di pioggia. Non ho trovato freddo o situazioni assolutamente difficili, tutt’altro. Mi sembra che la situazione stia peggiorando
Le parole di Geraint Thomas al termine della tappa: “Decisione giusta”
Di diverso parere Geraint Thomas. La maglia rosa ha sottolineato che la decisione dei ciclisti è avvenuta analizzando le previsioni meteo:
La tappa accorciata? Penso sia stata presa la decisione giusta, perché ci siamo basati sulle previsioni meteo. E anche se corta, la tappa alla fine è stata ancora più difficile perché l’abbiamo fatta a tutta. È stata una tappa intensa, la prima salita l’abbiamo fatta forte, i miei compagni sono stati perfetti nel controllare la gara.Sulla prima salita abbiamo mantenuto la calma quando ci sono stati degli attacchi: Ben Swift e Pavel Sivakov sono stati bravi a dettare il ritmo e hanno fatto davvero un’ottima corsa