Anticipo Tfr: si tratta di una soluzione molto importante per chi ha necessità di ottenere liquidità prima di andare in pensione oppure prima della cessazione del rapporto di lavoro. Un’opzione offerta ai lavoratori, ma solo in presenza di precisi requisiti e condizioni.

Il Trattamento di fine rapporto viene erogato una volta andati in pensione, in un’unica soluzione oppure in più tranches. Tuttavia, in determinate situazioni è possibile richiedere un anticipo. Spieghiamo quando, a quali condizioni e come si fa la domanda.

Anticipo Tfr, quando spetta e a quali condizioni

Il Trattamento di fine rapporto è la liquidazione che spetta a tutti i lavoratori dipendenti una volta cessata l’attività di lavoro e al raggiungimento dell’età pensionabile. La cosiddetta buona uscita, il Tfr, è una somma di denaro che viene accantonata negli anni per poter assicurare al lavoratore, una volta raggiunta l’età pensionabile oppure in caso di cessazione del rapporto di lavoro, una piccola sicurezza economica.

Il Tfr viene corrisposto in caso di licenziamento oppure quando il lavoratore raggiunge l’età pensionabile. Durante l’attività lavorativa, una parte di denaro, in base alla retribuzione, viene accantonata mensilmente dal datore di lavoro. Pertanto, si può definire benissimo come una retribuzione differita nel tempo che il dipendente riceve in modo posticipato.

Il lavoratore può decidere anche come sfruttare la buona uscita, come e dove accantonarla, in base alle proprie esigenze. A partire dal 2017, i lavoratori possono decidere di accantonarlo in azienda oppure versarlo nei fondi pensionistici complementari.
Anche se il suo scopo è quello di aiutare i lavoratori una volta concluso il rapporto di lavoro, come una sorta di salvagente, in alcuni casi può farlo anche prima. Solo rispettando alcune condizioni è possibile chiedere l’anticipo del Trattamento di fine rapporto. Naturalmente, non sull’intero importo, ma solo il 70% della somma accantonata.

Si tratta di una possibilità concessa solo ai lavoratori che hanno già maturato 8 anni di attività lavorativa presso lo stesso datore di lavoro e che si trovano in particolari condizioni. Si può ottenere l’anticipo solo in questi casi:

  • Affrontare spese sanitarie, come terapie o interventi straordinari;
  • Sostenere spese durante i periodi di fruizione dei congedi parentali e formativi;
  • Per l’acquisto della prima casa, per se stessi o per i propri figli.

Solo rispettando queste condizioni è possibile avere l’anticipo del Trattamento di fine rapporto. Le condizioni potrebbero essere anche relative a quanto previsto dai contratti di lavoro. Si consiglia sempre di farvi riferimento.

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Come fare domanda

La procedura per richiedere l’anticipo della cosiddetta buona uscita è variabile in base all’ente oppure all’organizzazione di appartenenza. Il più delle volte, però, è sufficiente compilare un’apposita domanda nella quale si deve indicare l’importo e si deve allegare la documentazione richiesta. Quali sono i documenti e i dati richiesti? Il contratto di lavoro, gli estratti contributivi e anche le motivazioni per le quali si richiede l’anticipo.

Cosa accade dopo? La domanda verrà valutata e se l’esito risulta positivo, allora l’importo verrà erogato al lavoratore. È bene sottolineare che il lavoratore ha diritto a richiedere l’anticipo solo una volta durante il rapporto di lavoro. Le aziende non sono obbligate ad accogliere le richieste se superano il 10% dei lavoratori aventi diritto e il 4% dei dipendenti.

Come si effettua il calcolo degli aventi diritto? Il calcolo dei lavoratori che ne hanno diritto deve essere effettuato in base al numero di lavoratori presenti ad inizio anno. Ovviamente, le regole potrebbero anche cambiare in base ai contratti collettivi.

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