Con lo sbarco a Brindisi di questa mattina, finisce finalmente l’incubo dei 26 migranti la cui imbarcazione aveva subito un guasto al largo della Libia. Il salvataggio è stato possibile grazie all’intervento tempestivo di Medici Senza Frontiere, che ha raggiunto la nave guasta già il 16 maggio e, a bordo della Geo Barents, ha portato le 26 persone a Brindisi.

Tra i migranti si contano anche 8 bambini e una donna. Sono già in corso i dovuti accertamenti medici, necessari dopo le condizioni di viaggio disumane a cui i viaggiatori erano sottoposti: per i momento sembra che le loro condizioni di salute non siano preoccupanti.

26 migranti sbarcati a Brindisi, il racconto di tre 20enni: “Non avevamo finestre”

Tre giovani migranti sbarcati a Brindisi ricostruiscono il tremendo viaggio e la paura che hanno sperimentato prima di arrivare in Italia a bordo della Geo Barents. I loro nomi sono Omar, Ali e Fikru, tre ventenni.

Non c’erano finestre, il nostro respiro creava vapore che ci gocciolava addosso. Era pieno di batteri e germi. Era così buio. Non sapevamo se fosse mattina o notte.

Nell’imbarcazione non c’era luce, tanto che l’unico momento in cui i migranti potevano capire «se fosse mattina o notte» era quando gli scafisti aprivano le botole per lanciare loro il cibo:

L’unica luce che vedevamo era quando aprivano la porta per gettarci il cibo dentro, ma poi la richiudevano. Il momento più bello è stato quando hanno aperto quella porta e finalmente abbiamo potuto sentire un odore diverso da quello di marcio del posto in cui eravamo

Ali racconta anche la paura vissuta quando i motori della nave in cui si trovavano si sono guastati. Ciò che più li angosciava era l’arrivo della Guardia Costiera libica, che li avrebbe ricondotti nel Paese, disintegrando il loro sogno di mettersi in salvo. A raggiungerli però è stata la Geo Barents di Medici Senza Frontiere, che ha provveduto a tirarli fuori dallo scafo e a condurli a Brindisi:

Quando abbiamo chiamato Alarm Phone ci hanno detto che presto avremmo avuto assistenza. Quando abbiamo visto la Geo Barents arrivare, abbiamo temuto che fosse la Guardia Costiera libica perché non riuscivamo a distinguerla in lontananza. Ma abbiamo sperato che chiunque fosse ci salvasse. Avevamo perso la speranza finché non abbiamo visto le barche veloci avvicinarsi. Quando abbiamo visto Medici Senza Frontiere, ci siamo sentiti di nuovo vivi.

Sbarchi in Italia: oltre a Brindisi, migranti anche a Trapani e a Crotone. Svuotato l’hotspot di Lampedusa

Nelle scorse ore, anche altre navi di soccorsi hanno toccato le coste italiane con a bordo migranti. A Trapani sono arrivati, sulla Louise Michel, 71 persone, mentre Crotone ha accolto 87 tra afghani e iraniani, soccorsi all’alba dalla guardia costiera. Oltre a questi ultimi sbarchi, Alarm Phone dirama l’avviso di un’imbarcazione in difficoltà al largo della Libia. La nave avrebbe a bordo 47 persone, cadute nel panico dopo che lo scafo ha cominciato ad imbarcare acqua. I migranti, partiti dal Bengasi, avrebbero infatti riferito che la barca «quasi affonda».

Nel frattempo, la Prefettura di Agrigento e il Viminale hanno operato il trasferimento di 57 migranti dall’hotspot di Lampedusa. Il centro rimane dunque abitato da sole 6 persone. I migranti trasferiti si sono imbarcati sulla nave di linea Galaxy, diretta verso Porto Empedocle. Il presidente della Croce Rossa, Rosario Valastro, ha commentato:

Il nostro impegno sarà quello di garantire ai migranti un’accoglienza degna dal punto di vista umano innanzitutto. Cercheremo di fare in modo che l’hotspot diventi il baluardo dell’umanità.