Assegno di inclusione 2024 al via dal prossimo anno, ma già si può calcolare l’importo spettante in base all’integrazione del reddito e alla scala di equivalenza, nonché le cause che fanno escludere i richiedenti dall’indennità mensile. Tra queste ultime rientra l’Isee, l’avvio di un lavoro e i patrimoni immobiliari e mobiliari. La misura, prevista del decreto “Lavoro” del 4 maggio 2023, andrà a sostituire il Reddito di cittadinanza dal 1° gennaio 2024 per i nuclei familiari al cui interno siano presenti membri di almeno 60 anni di età, con disabilità o minorenni. 

La norma stabilisce che l’Assegno di inclusione possa essere richiesto da soggetti che abbiano la cittadinanza europea o dai familiari di cittadini europei, purché regolari. Sono inclusi anche gli immigrati regolari e coloro che godano della protezione internazionale. Inoltre, chi richiede l’Assegno di inclusione deve avere la residenza in Italia nel momento in cui faccia domanda da non meno di cinque anni (rispetto ai 10 anni previsti dal Reddito di cittadinanza). Infine, gli ultimi due anni di residenza in Italia devono essere continuativi. 

Assegno inclusione 2024, come si calcola a chi spetta e quanto si riceve al mese

Assegno di inclusione 2024, ecco quali sono i requisiti di accesso e l’importo spettante per i cittadini che facciano richiesta della nuova indennità che prenderà il posto del Reddito di cittadinanza dal 1° gennaio 2024. Per l’accesso è necessario che l’Indicazione della situazione economica equivalente (Isee) della famiglia sia non superiore a 9.630 euro. Tale valore deriva dal reddito familiare, non eccedente i 6mila euro, moltiplicato per l’indice della scala di equivalenza. Inoltre, per le famiglie composte solo da componenti over 67 o da over 67 e soggetti con disabilità, il reddito familiare massimo si alza da 6mila a 7.650 euro. 

Tra i requisiti di accesso all’Assegno di inclusione 2024 figurano anche i patrimoni, immobiliari e mobiliari, e il possesso di veicoli. Il possesso di navi e imbarcazioni, e la presenza di misure cautelari e condanne causano la non accettazione della domanda. In particolare: 

  • il patrimonio immobiliare, a eccezione della prima casa il cui limite ai fini dell’Imu è di 150mila euro, non dovrà eccedere i 30mila euro; 
  • quello mobiliare della famiglia dovrà essere inferiore a 6mila euro, con innalzamento del limite di 2mila euro per ciascun componente ulteriore al primo, entro il tetto massimo di 10mila euro. Tale tetto può essere incrementato ulteriormente di mille euro per ogni componente minore, di 5mila per ogni disabili e di 7.500 euro per ogni disabile non autosufficiente; 
  • è escluso il possesso di veicoli oltre una data cilindrata, immatricolato nei tre anni prima della presentazione della domanda (a meno che non si tratta di veicoli allestiti per la disabilità). 

Qual è l’importo massimo dell’indennità e come si calcola

L’importo dell’Assegno di inclusione si calcola considerando le due categorie di famiglie, quella con redditi accettati fino a 6mila euro e quella fino a 7.500 euro. Per ottenere l’importo spettante è necessario moltiplicare i 6mila o i 7.500 euro (a seconda della presenza di ultra 67enni e/o disabili) per l’indice risultante dalla scala di equivalenza. L’importo (annuo) ottenuto può essere integrato dal sostegno al pagamento dell’affitto (fino a massimo 3.360 euro all’anno, 280 euro al mese). Per le famiglie composte solo da ultra 67enni, l’importo massimo per l’affitto è pari a 1.800 euro all’anno. L’importo minimo della misura dell’Assegno di inclusione è di 480 euro all’anno.

Infine, l’indennità viene versata alle famiglie per 18 mesi a partire dal 1° gennaio 2024, con un rinnovo di un anno dopo un mese di sospensione della fruizione. Se uno dei componenti dovesse iniziare un’attività di lavoro alle dipendenze o autonomo, l’importo dell’assegno non cambia entro il limite di 3mila euro all’anno lordi di stipendio. Lo stesso limite di 3mila euro è previsto se uno dei componenti dovesse iscriversi a percorsi di politiche attive.