Stop caldaie a gas, novità di tipo tecnico sui due regolamenti Ecodesign ed Ecolabelling potrebbero arrivare già dalle prossime settimane per regolare il mercato europeo e italiano. I due provvedimenti prevedono il divieto di commercializzazione a partire dal 2029. Si tratterebbe di piccoli allentamenti rispetto alle rigide restrizioni imposte dall’Europa con la futura approvazione dei regolamenti che, di fatto, toglieranno dal mercato qualsiasi tipologia di caldaia a gas, anche se ibrida, cioè alimentata in parte da energie rinnovabili. Il tutto mentre l’Italia, negli ultimi anni, ha aumentato l’efficienza energetica dei sistemi di riscaldamento grazie ai bonus edilizi e al superbonus 110%.

La possibile apertura a correttivi sulle due norme è contenuta nell’invito della Commissione europea dell’altro ieri di presentare delle motivazioni di tipo tecnico che possano alleggerire la portata soprattutto della norma sull’Ecodesign. Nella fase di bozza dei due regolamenti di fine aprile, infatti, si era aperta una spaccatura tra gli Stati membri – tra i quali l’Italia era risultata tra quelle più scettiche rispetto allo stop alle caldaie a gas – insieme alle proteste delle associazioni di produttori nel campo dell’edilizia e del settore del riscaldamento. I due regolamenti sono attesi alla chiusura della fase delle consultazione di otto settimane che ha preso il via lo scorso 27 aprile: durante le consultazioni delle parti interessate potranno essere portati argomenti tecnici a revisione delle due norme

Stop caldaie a gas dal 2029, quali sono le ultime novità? Blocco nonostante l’efficientamento di bonus edilizi e superbonus

Proprio in questa fase, dunque, sono attese novità nella direzione di una maggiore flessibilità dei regolamenti che imporranno lo stop alle caldaie a gas dal 2029. Le norme andranno anche coordinate con la Direttiva Case green che prevede passaggi di efficientamento energetico anche per quanto riguarda i sistemi di riscaldamento e di raffrescamento. Nei pareri tecnici che arriveranno dalle parti interessati, in particolare, si punterà a portare in discussione le ragioni che farebbero prevedere delle eccezioni. E, tra le eccezioni sollevate finora, vi è quella delle dimensioni dei nuovi sistemi che andrebbero a sostituire le caldaie a gas, ingombranti e non flessibili soprattutto per le abitazioni di ridotte dimensioni e del centro storico, mentre si giudicherebbero non esattamente efficienti, come le attuali caldaie a gas, i termosifoni alimentati da sistemi alternativi. 

Sullo sfondo vi è la necessità di rivedere la regola generale che escluderebbe dalla commercializzazione tutte le caldaie che non dovessero raggiungere un indice di efficientamento energetico pari a 115. Al di sotto di questo parametro, quindi, ci sarebbero non solo le caldaie alimentate a gas, ma anche quelle di sistemi ibridi che impiegano fonti rinnovabili. Tutte fuori dal mercato nonostante gli interventi fatti in questi ultimi anni, anche in Italia, grazie ai bonus edilizi e al superbonus 110%.

Efficienza energetica caldaia, le prossime tappe dei regolamenti Ecolabelling ed Ecodesign

Da questo punto di vista, a questo proposito, vari Stati membri e associazioni tecniche hanno manifestato la propria contrarietà rispetto ai due nuovi regolamenti sullo stop alle caldaie, l’Ecolabelling e l’Ecodesign. Oltre all’Italia, che il 27 aprile scorso ha mostrato la maggiore contrarietà rispetto ai provvedimenti direttamente attuativi negli Stati membri, anche Slovacchia, Polonia, Croazia, Romania e Repubblica Ceca hanno espresso le proprie perplessità che avrebbero indotto la Commissione europea a richiedere il parere dei tecnici per rivedere il testo della bozza dei regolamenti. La bozza, successivamente, sarà sottoposta al cosiddetto “trilogo” del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea. 

Come per la direttiva Case green, si cercherà di fissare le eccezioni già a livello legislativo: le questioni maggiormente dibattute, quella della dimensione dei nuovi apparecchi e quella dell’efficienza dei termosifoni, si affiancherebbero ad altri nodi di natura tecnica sui quali non sembra esserci una strada condivisa. 

Maggiori dettagli emergeranno dunque dal prossimo incontro che è previsto per il 12 giugno. Bruxelles punta a raggiungere un’intesa sulla bozza dei provvedimenti entro il mese di settembre prima di trasmettere ai due rami legislativi comunitari il testo. L’approvazione definitiva dovrebbe arrivare entro i primi mesi del 2024.