La preoccupazione c’è, ma gli albergatori in Emilia–Romagna si sono rimboccati le maniche e hanno iniziato a lavorare per risistemare le loro strutture in vista delle belle giornate e dell’estate. Tante città della Regione sono finite sotto l’acqua e il fango, ma grazie all’aiuto del Governo – cioè ai 30 milioni – la risoluzione dei problemi sarà più rapida. E gli alberghi potranno tornare a ospitare quanto prima i turisti. Insieme agli sfollati.
Difatti, gli albergatori dovranno accogliere quanti hanno le proprie abitazione sommerse a causa del maltempo. Almeno fino a quando non saranno nuovamente agibili e messe in sicurezza. Alessandro Giorgetti, presidente di Federalberghi Emilia-Romagna, fa una fotografia della regione che appare divisa in due parti: quella dove è avvenuto il disastro climatico e un’altra dove l’acqua ha colpito le città solo marginalmente.
“La situazione è sotto controllo, la ricettività non ha subito nessun problema. Se c’è qualche albergo che ha avuto qualche problema, lo ha avuto relativo al fatto che la cantina si è allagata. Possono essere successi questi casi ma sono pochi”, è il commento del numero uno degli alberghieri dell’Emilia-Romagna commentando l’area intorno a Rimini e Riccione. “La gente pensa che sia successo anche da noi, ma oggi abbiano il sole”.
Giorgetti possiede anche una struttura alberghiera a Bellaria Igea Marina in provincia di Rimini. Un comune “che aveva fatto, per quanto riguarda il fiume Uso, le anse di espansione. In questi 12 giorni ha tenuto meglio la forza dell’acqua”.
“È un pezzo che non vedevo una burrasca di questo tipo. Stiamo vivendo questa situazione dove ci sono zone che sono pienissime d’acqua perché non hanno tenuto gli argini e zone come le nostre”, dove non c’è stata un alluvione.
Emergenza in Emilia-Romagna, gli albergatori ospitano gli evacuati
Gli albergatori sono stati chiamati in causa direttamente, come ogni disastro che colpisce l’Italia, per accogliere gli tutti gli sfollati. Ma in questo caso sono i Comuni, grazie a una loro task force, che decideranno chi e quante persone dovrà ospitare l’hotel. “Abbiamo già dato la nostra disponibilità alla Protezione civile. Ma questa volta, per la prima volta dopo i terremoti e le varie situazioni, le hanno gestite i sindaci. Hanno creato le loro task force. I nostri referenti territoriali non hanno fatto nessuna convenzione generale con la Protezione civile, come abbiamo sempre fatto, con cui andiamo a discutere dell’accoglienza. Anche perché, se qualcuno deve essere rimborsato serve che abbia qualcosa fra le mani. Noi utilizziamo questo metodo che abbiamo usato anche per i terremoti. Non è un giorno che lo facciamo. Probabilmente questa volta hanno voluto gestire loro, pensando che fosse meglio”.
“La prima notte da Faenza a Cervia e a Milano Marittima sono arrivate circa 200 sfollati”, continua il leader degli albergatori. “Quello che è più drammatico, oltre agli argini e all’acqua che è stata una disgrazia e i morti, anche le frane per le strade e gli asfalti mangiati dall’acqua. C’è stato un deterioramento sostanziale degli asfalti, dove magari era stata messa una toppa. Siamo stati molto fortunati, qui dalla parte di Rimini. Gli albergatori sono già pronti per lavorare. Nelle zone più colpite stanno già rimettendo tutti a posto. Noi come alberghi non abbiamo avuto nessuna situazione problematica se non in un paio di situazioni”. E alla fine conclude con un plauso al lavoro dell’Esecutivo: “Abbiamo visto un Governo attento, nel senso che ha già dato 30 milioni. Arrivando dei soldi, la nostra risoluzione dei problemi è più veloce“.