Modello 730 precompilato: in alcune circostanze specifiche l’Agenzia delle Entrate non inserisce i dati relativi alla Certificazione Unica (ex CUD) all’interno della dichiarazione dei redditi in forma precompilata.
A tal proposito, dunque, l’amministrazione finanziaria ha pensato di fornire ai contribuenti le motivazioni secondo le quali non provvede ad inserire le informazione della CU nel modello 730 precompilato e fornisce anche le istruzioni per effettuare le opportune modifiche alla dichiarazione.
A partire dal 2 maggio, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione degli utenti tutti i dati che sono stati utilizzati nella dichiarazione dei redditi precompilata, specificando anche le informazioni di cui è a conoscenza ma che, per un motivo o per un altro, non ha potuto inserire all’interno della stessa.
Senza indugiare ulteriormente, quindi, ecco qui di seguito le cause e le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per consentire ai contribuenti di riconoscere i motivi che hanno portato l’amministrazione finanziaria a non inserire i dati relativi alla CU e per effettuare le modifiche che sono necessarie entro la scadenza del 2 ottobre 2023.
Modello 730 precompilato: ecco quali sono i dati della CU 2023 che sono inseriti al suo interno
Anche quest’anno, come è avvenuto anche per i precedenti, i sostituti d’imposta hanno dovuto presentare con modalità telematiche all’Agenzia delle Entrate la Certificazione Unica (ex CUD), entro la scadenza del 16 marzo 2023.
Mentre l’invio online all’amministrazione finanziaria riguarda il c.d. modello “ordinario”, i sostituti d’imposta avevano l’obbligo di consegnare sempre entro il suddetto termine di scadenza il c.d. modello “sintetico” al soggetto che ha percepito le somme nel corso dell’anno d’imposta precedente.
Il suddetto termine ultimo per la presentazione della CU 2023 viene slittato al 31 ottobre, ovvero la stessa data di scadenza prevista per l’invio della dichiarazione dei sostituti d’imposta, per quanto riguarda le certificazioni che contengono al loro interno esclusivamente delle tipologie di redditi esenti o non dichiarabili.
L’Agenzia delle Entrate, dopo aver ricevuto la Certificazione Unica 2023 da parte dei sostituti d’imposta, provvederà ad utilizzare i dati che sono contenuti all’interno della stessa e ad inserirli nel modello 730 precompilato.
In particolare, la dichiarazione dei redditi in forma precompilata contiene al suo interno le seguenti informazioni relative alla CU 2023:
- i dati dei familiari a carico;
- i redditi di lavoro dipendente;
- i redditi di pensione;
- le ritenute IRPEF;
- le trattenute che riguardano l’addizionale regionale e l’addizionale comunale;
- il credito d’imposta APE;
- i compensi di lavoro autonomo occasionale;
- i dati delle locazioni brevi.
Quali sono le motivazioni per cui le informazioni della Certificazione Unica non vengono inserite dall’Agenzia delle Entrate nella dichiarazione dei redditi? Ecco cosa fare
Tutti i contribuenti hanno la possibilità di consultare le informazioni relative alla propria Certificazione Unica 2023 all’interno dell’area riservata presente sul sito web dell’Agenzia delle Entrate, mediante l’utilizzo delle proprie credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Dopo aver effettuato l’accesso al portale del Fisco, il contribuente dovrà recarsi all’interno del proprio “Cassetto Fiscale“, per poi selezionare la voce “Dichiarazione fiscali“.
Nel caso in cui i dati presenti all’interno della certificazione non vengano inseriti dall’AdE nel modello 730 precompilato, ecco quali possono essere le cause e quali sono le istruzioni che sono state fornite dall’amministrazione finanziaria:
- Possibile motivazione: il sostituto d’imposta ha trasmesso all’Agenzia più Certificazioni Uniche (CU).
Cosa fare: verificare, eventualmente con il sostituto d’imposta, quale sia la certificazione corretta e inserire i dati mancanti nella dichiarazione.- Possibile motivazione: risultano più Certificazioni Uniche (CU) in cui è stata compilata la sezione relativa ai conguagli. Questa situazione si verifica nel caso in cui il contribuente abbia chiesto a più di un sostituto di effettuare le operazioni di conguaglio.
Cosa fare: verificare se le operazioni di conguaglio hanno riguardato tutti i redditi e le ritenute delle Certificazioni Uniche (CU) rilasciate; è importante controllare che la somma di tali importi non contenga duplicazioni. Infine, inserire i dati mancanti nella dichiarazione.- Possibile motivazione: risultano più Certificazioni Uniche (CU) non correttamente conguagliate. I dati relativi al conguaglio riportati nella CU rilasciata dal sostituto d’imposta che lo ha effettuato non corrispondono ai dati riportati nella/e CU del/dei sostituto/i che ha/hanno erogato altri redditi interessati dal conguaglio.
Cosa fare: verificare i dati riportati nelle singole CU e che le operazioni di conguaglio siano state effettuate correttamente. Infine, inserire i dati mancanti nella dichiarazione.