Il controverso tema dell'introduzione della normativa Euro 7 è al centro del dibattito italiano ed europeo, con una posizione molto chiara da parte del Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ribadita di recente dopo che lo stesso pensiero era stato espresso nei mesi precedenti. Oltre ad alcune case automobilistiche, anche alcuni Paesi europei, infatti, tendono ad avere un approccio critico e non esente da perplessità nei confronti della nuova normativa anti-inquinamento.
Matteo Salvini si è espresso in termini molto critici sulla normativa Euro 7. Durante l’Automotive Dealer Day di Verona, Salvini ha descritto l'Euro 7 come una normativa evidentemente priva di qualsiasi senso logico sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista ecologico.
La sua preoccupazione riguarda principalmente l'impatto economico dell'implementazione di questa normativa, soprattutto in termini di investimenti richiesti per rispettare le nuove regole. Secondo Salvini, questi costi potrebbero sottrarre risorse che potrebbero essere utilizzate per lo sviluppo di auto elettriche, compromettendo la sostenibilità finanziaria del settore a lungo termine, ma non solo.
Infatti, nonostante l'opposizione all'Euro 7, Salvini riconosce l'importanza della transizione verso un settore automobilistico più sostenibile. Tuttavia, è al tempo stesso critico nei confronti dell'idea che l'elettrico sia l'unica soluzione possibile.
L'Italia non è l'unico paese a nutrire dubbi sull'Euro 7. Altri paesi europei, tra cui Francia, Repubblica Ceca, Romania, Portogallo, Slovacchia, Bulgaria, Polonia e Ungheria, si sono uniti all'Italia nel formare una coalizione contro l'introduzione di questa normativa.
Queste sono state le dichiarazioni del ministro italiano, che ha suggerito così un intento piuttosto esplicito di ampliare il fronte del no alla normativa Euro 7 a livello europeo.
Durante l’Automotive Dealer Day di Verona, Salvini ha anche parlato di altri temi legati al settore automotive in Italia, tra cui la riforma del Codice della Strada e l'abolizione del superbollo, una delle micro tasse in via di cancellazione. Inoltre, ha annunciato la presentazione di un disegno di legge prima dell'estate, con l'obiettivo di realizzare una riforma entro la fine dell'anno.
Anche l'innalzamento del limite di velocità a 150 km/h su alcune tratte autostradali è in discussione. Queste riforme, secondo l’opinione del ministro leghista, potrebbero contribuire a rendere il settore automobilistico italiano più competitivo e sostenibile.
Ma in cosa consiste esattamente la nuova normativa Euro 7? È presto detto: la Commissione Europea ha proposto nuovi standard, denominati per l’appunto Euro 7, per limitare l'inquinamento dei veicoli e migliorare la qualità dell'aria nell'Unione Europea, sostenendo al contempo l'elettrificazione dei veicoli. La normativa si concentra su emissioni più rigide e sostenibilità, con enfasi su autocarri, autobus e auto sia a benzina che a diesel. Include nuovi limiti di emissioni di NOx e ammoniaca (NH3), estende i test delle emissioni a condizioni di guida più variabili, e aggiunge regolamentazioni per le emissioni di particolato dai freni e microplastiche dagli pneumatici.
La nuova norma dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1° luglio 2025 per auto e furgoni di nuova omologazione, mentre per i mezzi pesanti di nuova omologazione, l’entrata in vigore dovrebbe essere posticipata di 2 anni, quindi al 1° luglio 2027. Tutto questo rientra nell'obiettivo del Green Deal europeo di raggiungere l'inquinamento zero. Tuttavia, prima della sua implementazione, la proposta Euro 7 deve essere approvata dal Parlamento e dal Consiglio europeo.