Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto sul caso Juventus e sulla relativa nuova penalizzazione che potrebbe essere inflitta di qui a breve al club. In occasione di una manifestazione tenutasi presso il Foro Italico e incentrato sul tema Sport e Diritto, l’esponente politico leghista ha chiarito la sua posizione in merito all’inchiesta Prisma. Il caso plusvalenze, che ha visto coinvolte altre società oltre quella bianconera, avrà un nuovo capitolo il prossimo lunedì 22 maggio. Sul caso Juventus, Giorgetti ha espresso il suo personale punto di vista: “In termini prettamente economici, se la Juventus ha fatto un falso in bilancio perché gli devo togliere punti? Se ragionassi come l’Agenzia delle Entrate o la guardia di finanza gli sequestro lo stadio, visto che è l’unica squadra che ha fatto lo stadio di proprietà, gli creo un danno economico su questo”.
Caso Juventus, le parole del ministro Giorgetti
Dopo la prima pena di quindici punti di penalizzazione dello scorso gennaio, poi revocata un mese fa nel mezzo della bagarre per un posto in Champions League, la Juventus deve ora attendere il giudizio della Corte d’Appello di lunedì. Si prevede una nuova sanzione in termini di penalità di almeno nove punti. Secondo Giorgetti, l’instabilità dovuta alle possibili variazioni della classifica – a meno di un mese dal termine della stagione – non sono tollerabili: “Va ripensato un po’ tutto il sistema altrimenti diventa un casino. Un sistema concepito negli anni Sessanta e Settanta non può più funzionare. La cosa più antipatica è che si arrivi a tifare per questo o quel giudice sportivo, siamo a livelli parossistici della vicenda. È un vero peccato perché la domanda del calcio è talmente articolata e varia che si dovrebbe fare uno sforzo collettivo per ripristinare un po’ di correttezza nei comportamenti”.
Giorgetti: “Va rimodulato l’intero sistema della giustizia sportiva”
Una nuova panoramica, dunque, rispetto a quanto sin qui previsto dalla giustizia sportiva. Il caso Juventus viene utilizzato da Giorgetti come esempio limite di un movimento che ha sin qui mostrato troppe crepe. Per l’attuale ministro dell’Economia va rivisto l’intero sistema di giustizia sportiva: “Avevamo avviato un percorso in parallelo con Sport e Salute, una prospettiva di riforma, avevamo auspicato che il sistema dello sport riuscisse in qualche modo ad autoriformarsi però è complicato. Non è possibile che i giudici sportivi vengano eletti insieme a chi vince nelle federazioni, che i presidenti poi si nominano i giudici federali”. Sul caso relativo alla società bianconera, il Ministro dell’Economia ha poi aggiunto: “Parlo da rappresentante dello Stato. Abbiamo Consiglio di Stato, avvocati dello Stato, consiglieri della Corte dei Conti che poi sono impegnati in faticosissimi processi sportivi gratuitamente, ognuno deve fare il suo mestiere”.