Nove lupi, cinque grifoni e due corvi imperiali morti avvelenati al Parco Nazionale d’Abruzzo. Si infittisce il mistero su quanto sta avvenendo nel territorio di Cocullo, in provincia dell’Aquila dove sembra essere in atto una catena di intossicazioni ai danni degli animali del corridoio ecologico che unisce due parchi. Dalle prime ricostruzioni i primi a morire sarebbero stati i mammiferi, seguiti dagli altri che ne avrebbero mangiato le carcasse. E’ quindi impossibile definire in quanti siano a rischio in queste ore. Le associazioni denunciano fenomeni di bracconaggio sempre più insistente: “Situazione inaccettabile, servono provvedimenti”.

Abruzzo, i lupi e gli altri animali avvelenati con la stricnina

Lupi avvelenati Abruzzo. A ritrovare le carcasse degli animali uccisi dal veleno i volontari di Rewilding Apennines e di Salviamo l’Orso, durante le consuete operazioni di monitoraggio dell’area svolte insieme ai Carabinieri Forestali e al Servizio di Sorveglianza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. La sostanza impiegata sarebbe la stricnina, una sostanza alcaloide particolarmente tossica impiegata in passato dai cacciatori per abbattere gli animali. Questa volta era stata inserita all’interno di alcuni bocconi di piccole dimensioni da un chilo o mezzo chilo, una pratica che fa sì che gli animali mangino tutta l’esca e che ingeriscano una quantità letale della sostanza contenuta all’interno. Da qui l’ipotesi che ad ucciderli siano stati dei cacciatori, più esperti di comportamento animale. Un’altra ipotesi al vaglio è che dietro l’avvelenamento di massa ci siano dei pastori, che in questo periodo dell’anno portano il proprio bestiame in quell’area. Secondo chi indaga, sarebbero indiziati anche i cercatori di tartufi.

Le associazioni: 20 lupi uccisi dall’inizio dell’anno

Lupi avvelenati Abruzzo. Le organizzazioni in difesa degli animali sono sul piede di guerra, mentre Luciano Sammarone, Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha commentato così l’accaduto, parlando di utilizzo criminale del veleno:

“Non si può puntare il dito contro nessuno, ma essendo chiusa sia la caccia, sia la raccolta del tartufo, restano poche attività cui chiedere conto dell’episodio, peraltro in un’area estremamente delicata anche per la presenza dell’orso, purtroppo colpito in passato anche da queste pratiche maledette

Dello stesso avviso gli animalisti, che parlano di emergenza bracconaggio, non solo in Abruzzo ma in tutta Italia. Nel solo territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, sottolineano, i lupi uccisi con armi da fuoco o con il veleno sono stati almeno 20 dall’inizio dell’anno. In Italia il lupo è una specie protetta e vive dalla Calabria alle Alpi su tutta la penisola, negli anni ’70 la sua sopravvivenza era a forte rischio. Oggi la situazione è migliorata, e sono 3.300 gli esemplari censiti su tutto il territorio, dove vivono in branchi generalmente composti da 2-7 individui.