Uno dei nodi delle promesse elettorali del governo Meloni passa necessariamente dalla riforma fiscale accennata in tempi non sospetti. Per Bankitalia però c’è un primo ostacolo da superare: trovare le coperture. Questa la prima ed essenziale indicazione arrivata attraverso il Capo del Servizio Assistenza e consulenza fiscale della Banca d’Italia, Giacomo Ricotti, in audizione alla commissione Finanze della Camera sulla Delega al Governo per la riforma fiscale.

Riforma fiscale con meno gettito significa meno risorse

Immaginare una riforma fiscale senza coperture non sembra essere la prerogativa del governo Meloni. Ma “molti degli interventi prefigurati”, ha sottolineato Ricotti, “comporteranno perdite di gettito. Al momento coperture sono previste solo per il superamento dell’Irap attraverso la nuova sovraimposta all’Ires”. Per Bankitalia la questione sulla riforma fiscale è chiara non si può tagliare senza che sia chiaro prima dove intervenire. “Non è chiaro né quali incentivi fiscali saranno oggetto della razionalizzazione, né quindi l’entità delle risorse che potranno essere recuperate”.

Bannkitalia, il problema è quello di sempre: tenere sotto controllo il debito

Il principale tra i vincoli di contesto, – ci tiene a sottolineare Banca d’Italia – è quello derivante dall’elevato peso del nostro debito pubblico“. Le ultime indicazioni dell’EU hanno visto scendere il dato del debito-pil che si assesterebbe per la fine del 2023 sul 140,3% a fronte di un 144,4% di fine 2023. Ma per il 2024 non sono previsti grandi spostamenti, solo un leggero -0,1%. E con un’inflazione così in crescita non ci si può affidare solo sulla crescita. Infatti per gli uffici di Palazzo Koch a preoccupare non è solo la grandezza del nostro debito ma la percezione che si ha del suo essere sostenibile. Questo, secondo Bankitalia “impone la necessità di conseguire e mantenere nel tempo significativi avanzi primari”. Di conseguenza dare la percezione di tagliare senza saper da dove si rientra, augurandosi solo crescita, non può che far considerare che “a fronte di qualsiasi riduzione nelle entrate pubbliche vanno individuate coperture adeguate, strutturali e credibili“.

Partito Democratico contro la riforma fiscale: “questo dimostra che il re è nudo”

Per il senatore Antonio Misiani, responsabile economico di Largo del Nazareno, le mosse del governo sono da irresponsabili: “la flat tax Irpef è difficilmente compatibile con il nostro sistema di welfare. Il re è nudo, ci viene da dire”. Se l’obiettivo è l’istituzione della tassa piatta, per il Partito Democratico questo “ci porta dritti verso un drastico ridimensionamento delle risorse per la sanità, le pensioni, l’assistenza”.