La richiesta della Moldavia arriva forte e chiara: ingresso nell’Ue rapido per proteggere la democrazia dalle mire di Mosca. Questo ciò che emerge dall’intervista alla premier moldava Maia Sandu, che auspica nei prossimi mesi l’avvio delle pratiche per l’adesione. C’è poco da fare: dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, anche altri stati dell’Ex Jugoslavia temono l’arrivo delle truppe moscovite e cercano riparo sotto il tetto dell’Unione Europea.

La minaccia di Mosca è più viva che mai e per la Presidente Maia Sandu la Moldavia potrebbe ricadere presto sotto il mirino spietato di Putin. La soluzione sembra una sola: entrare nell’Ue per garantirsi un futuro autonomo e democratico.

La Russia continuerà a essere una grande fonte di instabilità negli anni a venire e noi dobbiamo proteggerci.

ha dichiarato Maia Sandu presso il Consiglio d’Europa tenutosi in Islanda.

Moldavia e Ue: “Ingresso immediato, è ciò che vogliono i cittadini”

Già dal giugno scorso, L’Ue ha concesso alla Moldavia, insieme all’Ucraina, lo status di candidati ufficiali per entrare nell’organizzazione sovranazionale. Per la leader del Paese più povero d’Europa questo però non è sufficiente:

Pensiamo che l’adesione sia un progetto realistico e non vediamo l’ora che si realizzi il prima possibile.

Le parole della Presidente, in carica dal 2020, rispecchiano un volere diffuso nel piccolo Paese al confine con la Romania, tanto che la stessa Sandu ha annunciato una manifestazione per esprimere la volontà dei moldavi di fare il loro ingresso nell’Ue.

La minaccia russa su Chisinau è concreta. Già nel febbraio di quest’anno la premier aveva accusato Putin di ordire un complotto per un colpo di stato in Moldavia, ai fini di rovesciarne il governo. Inoltre, la regione della Transdniestria è di fatto da tempo sotto implicito controllo russo. Per questo motivo la Moldavia ora chiede un’accelerata sui processi di ingresso nell’Unione, auspicando che i negoziati si aprano già nei prossimi mesi.

Moldavia nell’Ue: questioni aperte per un prossimo ingresso

Proprio la questione aperta sulla Transdniestria costituisce un ostacolo all’ingresso della Moldavia in Ue. La piccola regione filorussa nella parte orientale del Paese si è separata dopo una breve guerra civile nel 1990 e tutt’ora non è riconosciuta dalla comunità internazionale. Oltre a questo, sul curriculum della Moldavia come candidata all’Unione pesano negativamente anche la dilagante corruzione e la fragilità economica, che la renderebbero un membro difficile da gestire in un già complesso equilibrio europeo.

Le piccole dimensioni del Paese, d’altro canto, sono un elemento di innegabile vantaggio per la possibile integrazione della Nazione al tavolo dell’Ue. La premier non ha dubbi sul bilancio di pro e contro e rimane salda sulle sue posizioni, ribadendo la volontà della Moldavia di far parte del mondo libero e democratico:

Vogliamo rimanere parte del mondo libero. Vediamo cosa sta accadendo in Ucraina, vediamo che la Russia sta cercando di impedire ai Paesi della regione di diventare democratici.