Asfalto bagna caduta in una buca piena d’acqua è possibile ottenere il risarcimento? Quando per la cattiva manutenzione delle strade si riceve un risarcimento? Quando e come il Comune è tenuto al risarcimento dei danni? Nelle ultime settimane complice anche il maltempo, sono moltissime le domande ricevute che sollevano il problema del risarcimento danni prodotto dalla presenza di buche piene d’acqua e asfalto bagnato.
Un problema non di poco conto, considerando le tante persone vittime di cadute nelle voragini presenti sull’asfalto, buche piene d’acqua, impossibili da scansare. Il punto, riguarda le condizioni di visibilità o meno delle fosse.
In altre parole, non sempre si percepisce il pericolo, specie se presente un temporale e le voragini si riempiono di acqua, per cui scansarle diventa un’ardua impresa. Analizziamo nel dettaglio: come e quando è possibile ottenere un risarcimento per caduta in una buca piena d’acqua.
Asfalto bagnato: cosa fare per ottenere un risarcimento danni?
Al riguardo, si precisa che il tema è stato oggetto di discussione dalla giurisprudenza, oltre ad essere recentemente trattato anche dalla Corte di Appello di Bari.
Da una caduta su strada, buca o pista ciclabile si può ottenere il risarcimento danni? Nel merito del diritto vengono analizzate le sentenze promosse dalla Cassazione, nel quale vengono trattate le cause dell’infortunio per cui si può richiedere il risarcimento, tra cui:
- la presenza di una buca;
- la caduta, quindi l’infortunio e il danno;
- il nesso di causalità, ovvero dall’evidente condizione che ha dato origine alla caduta prodotta esclusivamente dalla presenza inconfutabile della buca escludendo altri fattori.
Fin qui potrebbe sembrare tutto abbastanza normale, specie considerando che, l’esistenza del fosso o buca, è una prova dimostrabile dalla presenza di fotografie, verbali e tutta la documentazione prodotta sia dall’agente della municipale che dall’eventuale operatore sanitario accorsi sul posto.
Dunque nessun salvataggio orchestrato “alla bell’e meglio”, ma provato dalla documentazione prodotta attraverso i diversi certificati rilasciati dal pronto soccorso.
Se non sono state rilevate lesioni fisiche, ma se il risarcimento riguarda solo la vettura, occorre presentare il preventivo rilasciato dal carrozziere per sistemare la vettura.
Attenzione, perché per dimostrare il rapporto di causalità occorre la presenza dei testimoni.
Che sia, insomma, un modo per rendere più difficile ottenere il risarcimento danni è cosa chiara.
Bisogna, pertanto, considerare che solitamente l’Amministrazione comunale non è molto propensa a cedere alle pretese risarcitoria, anche se l’ente titolare della strada il più delle volte è il Comune.
Infatti, l’Ente tenta di dimostrare che l’infortunio è stato prodotto da un “caso fortuito”, ovvero da fattori non prevedibili e per natura inevitabili, così come si legge in un aggiornamento pubblicato da laleggepertutti.it.
Il caso fortuito: ecco quando il Comune rivendica la presenza di eventi imprevedibili che escludono la responsabilità
Il concetto di caso fortuito porta a individuare eventi imprevedibili, inevitabili e inspiegabili, ovvero tutte le circostanze che tendenzialmente escludono la responsabilità del Comune o altro Ente.
Si tratta dell’innesco di quelle condizioni fuori controllo o imprevedibili, come ad esempio, forze esterne, catastrofi naturali e così via. In sostanza, si tratta di quelle situazioni non aggirabili con l’ordinaria diligenza.
In questo contesto, rientra il fosso o buca appena generato, ovvero l’innesco di quella condizione che non ha permesso l’intervento immediato degli addetti alla manutenzione.
Se invece, il caso fortuito diventa frequente, appare chiaro che si tratta di una condotta imprudente della persona danneggiata che pur rilevando il pericolo non è riuscita a scansarlo per l’eccesso di velocità o altra condizione.
Asfalto bagnato, buca piena d’acqua: chi cade può ottenere un risarcimento? Cosa fare
Premesso che non tutti i casi sono uguali e solitamente si parte da possibili decisioni contrastati tra loro. In ogni caso, in linea di massima l’orientamento della giurisprudenza è rivolto maggiormente ad accordare il principio del concorso di colpa in un sinistro stradale, anche per coloro che cadono in una buca colma d’acqua.
E, pertanto, il riferimento cade sulla sentenza della Corte di Appello di Bari n. 736/23 del 10.05.2023, nella quale i giudici hanno spiegato che in presenza di un infortunio registrato nelle ore diurne o su strada illuminata è concepibile supporre che la buca si riempe d’acqua piovana, tanto da rendere inavvertibile la presenza del pericolo.
Mentre appare chiaramente prevedibile che dopo un temporale l’asfalto bagnato renda viscida la strada e la buca si riempie d’acqua, per cui il sinistrato doveva prestare la massima cautela.
In conclusione, il giudice potrebbe stabilisce la presenza del concorso di colpa o, diversamente, potrebbe imputare la responsabilità integralmente al sinistrato.