Nuovo Assegno di inclusione in sostituzione del Reddito di cittadinanza dal 2024 e debutto del Supporto per la formazione e il lavoro, arriva la nuova piattaforma del ministero del Lavoro guidato da Marina Elvira Calderone che si chiama “Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa” (Siils). La piattaforma avrà molte funzioni, prima tra tutte quella di incrociare l’offerta e la domanda di lavoro, soprattutto dei soggetti che si trovino in difficoltà lavorative e che beneficino di supporti da parte del governo che, via via, andranno diminuendo.

Sulla diminuzione delle misure di sostegno – soprattutto ai giovani – molto dipenderà dalle politiche attive di formazione e di ricerca del lavoro che la piattaforma Siils è chiamata a implementare. Sullo sfondo, un obiettivo molto più ampio del nuovo portale del ministero del Lavoro: quello di operare da punto di riferimento per aziende, percettori di sussidi e cittadini senza sussidi alla ricerca di un lavoro o di una riqualificazione formativa attraverso un fitto sistema di comunicazione che vedrà coinvolte anche le Regioni, i Comuni e tutti gli altri enti – pubblici e privati – accreditati.

Nuovo Assegno inclusione lavoro a cosa serve nuova piattaforma ricerca

Stop al Reddito di cittadinanza dal 2024 e debutto di due nuovi sostegni, l’Assegno di inclusione per le famiglie che abbiano al loro interno almeno un componente minore, ultrasessantenne o inabile, e il Supporto per la formazione e il lavoro, destinato a tutti gli ex percettori di RdC che si trovino nelle condizioni di poter lavorare e che abbiano un’età tra i 18 e i 59 anni. Il ministero del Lavoro sta mettendo a punto una nuova piattaforma, chiamata “Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa” (Siils), che farà da trait d’union tra chi offre lavoro e chi lo cerca.

Ma il progetto del ministero di Via Veneto è molto più complessivo e ambizioso. Innanzitutto andrà a mettere in relazione anche tutti gli altri enti, territoriali, locali e anche privati, deputati a intercettare una capillare offerta di occupazione ai cittadini. Si parla, dunque, di una fitta comunicazione tra le Regioni, i Comuni, le agenzie per il lavoro e i ministeri coinvolti nel grande progetto. È quel che è mancato in questi primi anni in cui è entrato a regime il Reddito di cittadinanza.

Un “cervellone” centrale o una banca dati, capace di mettere insieme tutte le informazioni, di chi offra un’occupazione con chi la cerchi, di come siano andati i colloqui di lavoro, di chi abbia rifiutato un’offerta, di chi cerchi di riqualificarsi e chi già frequenti corsi di formazione. Tutte queste informazioni risultano essenziali e, ad oggi, non fruibili per la mancanza di un punto di incontro al quale anche le agenzie per la ricerca di lavoro e i datori di lavoro possano inserire la propria offerta o verificare la domanda da parte di giovani e meno giovani.

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A tutte queste necessità, il ministero del Lavoro sembra adesso pronto a dare una risposta efficace. L’obiettivo del nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa consentirà di abbassare anche la percentuale di mismatch che l’Osservatorio Excelsior di Unioncamere e Anpal continua a rilevare mese per mese. A maggio, i posti di lavoro che le imprese contavano di riempire con assunzioni ma che non troveranno il candidato ideale per mancanza di competenze, sono nell’ordine della percentuale del 46 per cento. Ciò significa che ogni 100 posti di lavoro offerti delle imprese, circa la metà andrà deserta. Una dato che, mese per mese si accresce sempre di più e che sottolinea la necessità di formazione – anche ai lavori che non richiedano un’elevata specializzazione – dei tanti giovani che non hanno un’occupazione e non la cercano.

Il nuovo portale, pertanto, non farà solo da tappabuchi rispetto alle falle del Reddito di cittadinanza o dei nuovi sussidi che arriveranno dalla fine del 2023, ma offrirà servizi più personalizzati per indirizzare i cittadini verso un’occupazione o un corso di formazione congeniale alle proprie professionalità e competenze. Entro la fine dell’anno, il ministero prevede l’iscrizione delle prime 400mila persone alla ricerca di un’occupazione. Da parte del ministero di Viale Veneto, oltre all’implementazione della piattaforma Siils, saranno adottati decreti attuativi, in particolare sulle dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro da parte degli utenti e sull’autorizzazione a trasmettere i dati alle agenzie per il lavoro e ai centri per l’impiego.