Con 182 voti a favore, 93 contrari e un solo astenuto l’Aula della Camera ha dato il via libera al decreto Ponte. La discussione passa ora in Senato e c’è tempo fino a fine mese per approvare il provvedimento che dà attuazione al costruzione di un’infrastruttura che da oltre vent’anni è al centro delle polemiche politiche. Ancora oggi, c’è chi la considera un’opera fondamentale e chi invece la ritiene inutile e costosa. Sul tema del ponte sullo stretto e sul decreto è intervenuto l’Onorevole Domenico Furgiuele, deputato della Lega, durante Politica a Confronto, su Cusano News 7. Furgiuele ha spiegato quali i benefici per il Sud e per l’Italia, anche in ottica europea.
Si ripristina l’opportunità di realizzare un’opera che sarà fondamentale non soltanto per il Mezzogiorno d’Italia, ma per tutta la nazione e per il resto d’Europa. Si passa da un progetto definitivo ad un progetto esecutivo e si avviano i lavori per un’opera che fa parte del settore delle costruzioni. Notoriamente muove oltre 17 comparti e dunque è un’opera fondamentale per l’economia, per il territorio, per quanto concerne lo sviluppo del commercio e per la velocizzazione del trasporto delle merci. Darà la possibilità ad oltre 400.000 aziende siciliane di poter lavorare e di poter competere alla pari con altri.
Una delle principali critiche che sono state mosse al ponte sullo stretto di Messina è che si tratti di un’opera per cui il Sud Italia però non è pronto. Di diverso avviso l’Onorevole Domenico Furgiuele, intervenuto su Cusano News 7:
Quest’opera è propedeutica al completamento delle reti. Prima di fare un’opera dobbiamo farne un’altra? Sbagliato. Dobbiamo cercare di realizzare tutte le opere che servono per il Mezzogiorno d’Italia. Ad oggi ribadisco e ho detto poc’anzi ci sono degli investimenti per l’alta velocità sul continente fino a alla Calabria e dall’altra parte per migliorare la velocizzazione in Sicilia. Ovviamente non si ha la bacchetta magica però senza ombra di dubbio si andrà a migliorare la velocità e migliorare le infrastrutture. Investimenti per 11 miliardi di euro in Sicilia non credo vadano a peggiorare la condizione. Il decreto che abbiamo provato alla Camera cristallizza la spesa, è vero una cifra che è superiore a quella che era stata prevista nel 2011, ma anche perché è stata riadattata all’aumento del costo delle materie prime, alla contingenza storica che stiamo vivendo, come la guerra nel cuore d’Europa. Se nel 2006 o nel 2011 avessimo avuto la voglia la forza di cogliere quell’opportunità oggi avremmo speso di meno o comunque l’opera sarebbe stata già montata. Sono fermamente convinto che quello che ha frenato la vita di quest’opera è stato soltanto un atteggiamento di mentalità vetusta dal punto di vista dell’appartenenza ideologica di determinati movimenti che guardano al futuro in modo poco lungimirante. Anche se ad oggi ho riscontrato in prima persona una differenza rispetto a quello che era l’atteggiamento verso quest’opera.
Alluvione in Emilia Romagna, Furgiuele (Lega): “Ci stringiamo alla comunità colpita”
Furgiuele è intervenuto anche sul disastro enondazioni in Emilia Romagna, per prima cosa per esprimere vicinanze alle popolazioni colpite:
E’ una tragedia dovuta delle precedenti precipitazioni anomale, si prevedeva questo tipo di pioggia così copiosa ma non si potevano prevedere disastri come quello delle perdite di vite umane. Ci stringiamo a quella comunità, lo abbiamo espresso anche in Aula. E’ un evento eccezionale che bisogna fronteggiare, qualcuno aveva spinto tanto sulla fatto che si sarebbe vissuto un momento di siccità incredibile, evidentemente non è così e le piogge ritornano. E’ una questione ciclica, il territorio deve essere governato, è necessario magari ripensare le regimentazioni. In quest’ottica un po’ più di autonomia per le regioni, per le province, per i territori che conosco realmente le esigenze delle dei loro cittadini sarebbe utile.