Enea, il piccolo lasciato nella culla per la vita il giorno di Pasqua alla clinica Mangiagalli di Milano, è stato adottato. Una famiglia si occuperà di lui, donandogli un futuro. Una coppia che vive in Lombardia lo ha accolto nella propria vita: i suoi genitori adottivi non sanno nulla della sua storia.
Adottato Enea, lasciato nella Culla per la vita a Pasqua: ha nuove generalità
La notizia dell’adozione è stata riportata da Il Corriere della Sera. Il Tribunale per i minorenni, come previsto in questi casi, ha scelto una coppia tra le cinque famiglie precedentemente selezionate e ritenute idonee all’adozione. Infatti per poter adottare un bambino è necessario presentare una serie di documenti e sottoporsi a indagini psicosociali: per perfezionare la domanda di adozione si impiega circa un anno.
Sono poco più di 500 le richieste che arrivano ogni anno, tra le quali i giudici onorari selezionano le 5 aspiranti coppie che hanno superato l’iter burocratico. L’attenta verifica delle candidature, quindi, è durata circa un mese. Ora Enea ha un nuovo nome, per proteggere la sua privacy, e una nuova data di nascita.
Come da procedura, il bimbo è in affidamento pre-adottivo, in vista dell’adozione vera e propria dopo 12 mesi.
Il caso
La vicenda di Enea- che la mamma aveva lasciato nella Culla per la vita con un biglietto in cui spiegava che il bimbo era sano, ma non poteva occuparsi di lui- aveva suscitato un’ondata di commozione in tutta Italia. Alcune polemiche avevano poi travolto Ezio Greggio che, tramite un video pubblicato su Instagram, aveva chiesto alla madre naturale di ripensarci.
Dopo Enea, anche un’altra neonata è stata lasciata nella culla per la vita, questa volta a Bergamo, lo scorso 3 maggio. Sempre con un biglietto della madre naturale:
Non posso, ma le auguro tutto il bene e la felicità del mondo.