Sono in agitazione i lavoratori della Emmetutor, la cooperativa che opera per conto di Atac e si occupa della pulizia dei mezzi dell’azienda. Le proteste, secondo quanto sostengono i dipendenti, sono partite per alcuni motivi legati a quelle che vengono considerate delle mancanze da parte dell’azienda, come il ritardo nei pagamenti degli stipendi.
In tutto sono 450 i dipendenti che stanno portando avanti le proteste e oggi hanno organizzato un presidio sotto alla sede Atac. La Emmetutor è la società che si è aggiudicata l’appalto, per l’azienda trasporti, dei servizi di pulizia e sanificazione dei mezzi che hanno deposito nelle rimesse di Grottarossa, Montesacro, Prenestina, Porta Maggiore, e delle metropolitane di Roma. Secondo quanto riferito dai sindacati, i disagi vissuti dai lavoratori vanno avanti da quasi un anno.
Atac, lavoratori addetti alle pulizie in sciopero denunciano mancanze della società che offre in appalto i servizi
Quello che viene denunciato, dalle sigle che rappresentano i lavoratori: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, sono i ritardi sui pagamenti degli stipendi addirittura assenti in alcuni casi. “Di frequente – specificano i sindacati – ci sono errori e mancanze sul calcolo delle maggiorazioni spettanti e sulle trattenute fiscali, oltre al fatto che i lavoratori devono ricevere i crediti derivanti dalla dichiarazione dei redditi direttamente dall’Agenzia delle Entrate”. Sempre secondo quanto sostenuto dai rappresentanti sindacali, l’azienda “preleva dai loro stipendi gli importi a titolo di cessione del quinto ma non li versa alle assicurazioni e finanziarie che devono riceverli”. Questo comporterebbe dei disagi per i lavoratori che vengono etichettati come cattivi pagatori per queste mancanze. Il problema non sembra sia rappresentato solo dagli stipendi, ma sempre secondo quanto dichiarano i dipendenti, non ci sarebbe neanche un’adeguata distribuzione delle divise da lavoro. Agli operai non verrebbero forniti i vestiti adatti alle stagioni in corso, così come ‘gli adeguati dispositivi di protezione individuale’. Tutto questo, che a quanto pare si verificherebbe da diverso tempo, ha spinto i dipendenti ad organizzare un sit-in sotto la sede dell’Atac. E’ partito così uno stato di agitazione sostenuto dai sindacati. E la manifestazione è stata organizzata sotto l’azienda dei trasporti perché le sigle rappresentanti vorrebbero che fosse proprio la committente del servizio a verificare le condizioni che contestano i dipendenti dell’Emmetutor. “Pretendiamo che la proprietà dell’azienda – si legge nel comunicato emesso dai sindacati – il Comune di Roma Capitale, se ne faccia carico”. Nel corso della prima manifestazione che si è tenuta oggi, è stato anche richiesto un incontro con Eugenio Patanè, assessore comunale alla Mobilità.
La società chiamata in causa si difende, gli stipendi sono stati sempre pagati ma c’è troppo assenteismo
Dopo il presidio di oggi e i comunicati emessi dai sindacati che hanno spiegato i motivi dell’agitazione, è arrivata anche la risposta della Emmetutor che smentisce di non aver pagato gli stipendi ai lavoratori, maggiorazioni comprese. Il problema, hanno fatto sapere, può essere stato rappresentato dal cambio di istituto bancario effettuato dalla società, ma “le retribuzioni sono sempre state corrisposte”, hanno reso noto sottolinea anche che spesso è avvenuto prima della data prevista del 15 del mese. Le mancanze, sempre secondo quanto reso noto dalla società, possono esserci state per al massimo 30 dipendenti, ma solo per errore di comunicazione, o ritardi, sulle coordinate bancarie. In sua difesa inoltre, la società fa sapere che troppo spesso si verificherebbero episodi di assenteismo. Insomma si starebbe scatenando un vero e proprio braccio di ferro tra le parti. Ad appunti presentati dai lavoratori è arrivata immediatamente la risposta dell’azienda che punta l’attenzione su un assenteismo smodato che comporta un aumento dei costi visto che si rende necessario sostituire i lavoratori assenti per riuscire ad assicurare i servizi richiesti dalle società appaltatrici. Certo è che se i lavoratori dovessero decidere di entrare in sciopero a rimetterci sarebbero gli utenti dei mezzi pubblici per cui non verrebbe assicurata nessuna pulizia.