A Reykjavík, dove si è tenuto il Consiglio d’Europa, alcuni Paesi non firmano il registro dei danni della guerra in Ucraina. Presente fino a ieri la premier italiana Meloni che ha espresso piena solidarietà a Kiev, disgelo con Macron dopo le dichiarazioni di Darmanin.
Nasce a Reykjavík il registro danni in Ucraina
Il registro dei danni di guerra in Ucraina, istituito da parte del Consiglio d’Europa, è stato considerato da molti un grande passo in avanti. Dei 46 Paesi presenti al summit alcuni però non hanno voluto aderire, restano quindi fuori Armenia, Azerbaijan, Bosnia ed Erzegovina, Ungheria, Serbia e Turchia. Sono invece tre gli Stati che hanno annunciato la loro intenzione ad aderire: Andorra, Bulgaria e Svizzera. Ecco invece un elenco dei Paesi firmatari:
- Albania
- Germania
- Austria
- Belgio
- Croazia
- Cipro
- Danimarca
- Spagna
- Estonia
- Finlandia
- Francia
- Georgia
- Grecia
- Irlanda
- Islanda
- Italia
- Lettonia
- Liechtenstein
- Lituania
- Lussemburgo
- Macedonia del Nord
- Malta
- Repubblica di Moldova
- Monaco
- Montenegro
- Norvegia
- Paesi Bassi
- Polonia
- Portogallo
- Romania
- San Marino
- Slovacchia
- Slovenia
- Svezia
- Repubblica Ceca
- Regno Unito
- Ucraina
Hanno aderito, inoltre, in qualità di Paesi non membri:
- Canada
- Giappone
- Stati Uniti
Cos’è il registro dei danni in Ucraina?
Come ampiamente annunciato già da prima del Consiglio d’Europa questo summit avrebbe avuto come argomento centrale il conflitto che sta infiammando l’Est Europa ma la vera novità è l’istituzione di un registro dei danni che la guerra sta provocando: di cosa si tratta? E’ considerato il primo passo verso un meccanismo di risarcimento internazionale, come è possibile leggere all’interno della dichiarazione del CdE, e fungerà da registro delle prove e informazioni su danni e perdite causati alle persone dall’inizio del conflitto. La sede sarà all’Aja, in Olanda, dove si trova anche la Corte Penale Internazionale.
Il richiamo alla Convenzione dei diritti dell’uomo
Presente al vertice durato due giorni anche Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea ha ribadito l’intenzione dell’Unione europea di aderire alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo nel più breve tempo possibile. E’ d’accordo anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel che ha ribadito l’importanza di questo passaggio per l’Ue.
Tutela dei minori nel conflitto in Ucraina
Una nota da parte del Consiglio rende inoltre noto che si lavorerà per garantire i diritti nei confronti dei minori nel corso del conflitto, in particolare è posta l’attenzione sui bambini che sono stati deportati:
“Gli Stati membri hanno adottato una dichiarazione dedicata alla situazione dei bambini, che chiede sostegno alle autorità ucraine per garantire l’immediato ritorno dei bambini trasferiti e deportati illegalmente dalle forze russe. Tutti gli autori di tali atti criminali commessi contro i bambini dovrebbero essere assicurati alla giustizia. Occorre fornire assistenza anche agli Stati membri che accolgono temporaneamente bambini ucraini”
Meloni sul conflitto in Ucraina: “Siamo debitori verso Kiev”
Presente al vertice anche la premier Giorgia Meloni che nel corso della giornata di ieri ha rinnovato il suo appoggio nei confronti della popolazione ucraina colpita dal conflitto. La presidente del Consiglio ha ribadito l’importanza di fare la propria parte per garantire che l’Ucraina possa avere un futuro europeo:
“Siamo debitori dell’Ucraina, ci ha fatto capire quanto è difficile piegare un popolo libero. Faremo la nostra parte per garantire all’Ucraina il futuro di libertà, integrità e democrazia che merita, il futuro europeo che merita”
Adesso Meloni è attesa a Hiroshima per partecipare al G7. Nel corso del summit la premier ha incontrato anche il presidente francese Macron, dopo le recenti polemiche inerenti alle dichiarazioni del ministro francese Darmanin, che ha dichiarato che Italia e Francia lavoreranno insieme sulla questione migranti. La presidente del Consiglio ha anche partecipato al tavolo sui diritti umani dove si è discusso delle sfide presenti e future per la tutela delle persone.