2×1000, 5×1000 e 8×1000 senza dichiarazione dei redditi: si tratta di quote Irpef che possono essere destinate presentando o meno la dichiarazione dei redditi. Anche se non si tratta di un’operazione obbligatoria e neppure fondamentale, è bene sapere che è possibile effettuare la scelta anche senza la presentazione del 730 o del Modello Redditi.

I soggetti non obbligati alla presentazione dei modelli dichiarativi possono indicare la destinazione della donazione direttamente nella Certificazione Unica. In che modo? Spieghiamo come destinare la quota Irpef utilizzando la CU e anche tramite i modelli dichiarativi.

Come destinare il 2×1000, 5×1000 e l’8×1000 senza dichiarazione dei redditi

Ogni anno, i contribuenti sono chiamati, ma non obbligati, a donare il 2, il 5 e l’8 per mille. Si tratta, nello specifico di una quota restante di Irpef che viene trattenuta e se si sceglie di non donarla, l’importo finisce automaticamente nelle tasche dello Stato. Effettuando o meno la scelta, per i contribuenti non cambia niente e non ne traggono alcun vantaggio né svantaggio.

Nel caso specifico del 5×1000, per esempio, se il contribuente barra uno specifico riquadro senza inserire il codice fiscale dell’ente, allora la quota Irpef viene redistribuita in maniera proporzionale tra tutti i beneficiari di quel settore. Invece, inserendo il codice fiscale, la quota Irpef viene devoluta esclusivamente all’ente prescelto.

Il 2, il 5 e l’8×1000 possono essere destinati anche dai contribuenti non soggetti all’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi. In che modo? È sufficiente compilare la scheda integrativa della Certificazione Unica, del Modello 730 oppure del Modello Redditi PF.

La scheda integrativa della Certificazione Unica deve essere consegnata in una busta chiusa ad un Ufficio postale, ad un Caf oppure, in alternativa, utilizzando i canali telematici dell’Agenzia delle entrate.

Come sapere quali enti sono presenti per la scelta del 5×1000? È sufficiente tenere sott’occhio il sito dell’Agenzia delle entrate o del Ministero del Lavoro.

Come effettuare la scelta in dichiarazione

Come si legge nelle istruzioni dell’Agenzia delle entrate, ciascun contribuente può usare un’unica scheda per la destinazione della quota Irpef al 2, al 5 e all’8×1000. In particolare:

  • 2×1000 in favore di un partito politico;
  • 5×1000 in favore di determinate finalità;
  • 8×1000 in favore dello Stato o di un’Istituzione religiosa.

Si tratta di scelte non alternative tra di loro e possono essere tutte espresse. Come abbiamo detto prima, la destinazione della quota Irpef non è affatto obbligatoria e il contribuente può anche decidere di non destinarlo a nessuno.

Come scegliere la destinazione nella dichiarazione dei redditi? Il contribuente può effettuare la scelta compilando l’apposita scheda, barrando sulla destinazione e, dove richiesto, può anche inserire il codice fiscale dell’ente (nel caso del 5×1000) o del partito politico (nel caso del 2×1000).
La scheda deve essere consegnata integralmente, anche se si effettua solo una scelta, tra le tre consentite.

Cosa sono il 2, il 5 e l’8×1000

In tutti e tre i casi si tratta di una quota di Irpef rimanente che il contribuente può decidere di destinare, compilando l’apposita scheda. Ma facciamo le dovute distinzioni.

L’8×1000 può essere destinato:

  • Allo Stato e il contribuente può indicare una specifica finalità: fame nel mondo, calamità, edilizia scolastica, assistenza ai rifugiati, beni culturali;
  • Chiesa Cattolica;
  • Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno;
  • Assemblee di Dio in Italia;
  • Chiesa Evangelica Valdese (Unione delle Chiese metodiste e Valdesi);
  • Chiesa Evangelica Luterana in Italia;
  • Unione Comunità Ebraiche Italiane;
  • Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale;
  • Chiesa Apostolica in Italia;
  • Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia;
  • Unione Buddhista Italiana;
  • Unione Induista Italiana;
  • Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (IBISG);
  • Associazione “Chiesa d’Inghilterra” in Italia.

Per quanto riguarda il 5×1000 può essere destinato a:

  • Sostegno degli enti del terzo settore iscritti nel runts di cui all’art. 46, c. 1, del d.lgs. 3 luglio 2017, n. 117, comprese le cooperative sociali ed escluse le imprese sociali costituite in forma di società, nonché sostegno delle onlus iscritte all’anagrafe;
  • Finanziamento della ricerca scientifica e delle università;
  • Finanziamento della ricerca sanitaria;
  • Finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici;
  • Sostegno delle attività sociali svolte dal comune di residenza;
  • Sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche;
  • Sostegno degli enti gestori delle aree protette.

Infine, il 2×1000 si può destinare ad un partito politico.

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