Piacenza pet friendly: è la città italiana dove il numero dei cani per famiglia supera quello dei bambini. La notizia, perfettamente in linea con l’inverno demografico occidentale, è alimentata da una curiosa presenza di negozi che propongono prodotti di prestigio tra i più disparati. Gioielli e torte speciali sono alcuni esempi. Sì torte, anche i cani compiono gli anni! Ma saranno in grado di spegnere le candeline?
Piacenza pet friendly, Maria Tinto: “Un cane in famiglia è di moda”
“Avere cani in famiglia è di moda. Per le persone anziane sono una valida compagnia, ma fanno lo stesso tante altre coppie giovani. Il problema sono le estremizzazioni, un fare che appartiene alla società dell’immagine – ha sottolineato Maria Tinto, psicoterapeuta, a Società Anno Zero, su Radio Cusano Campus – viviamo nella cultura dell’immagine, dell’apparire. Ho visto collarini di swarovski, biscotti alla menta, anche queste sono mode estreme. Così l’essere umano non rispetta il ruolo del cane. Gli oggetti venduti rientrano in una vera e propria forma di narcisismo umano: una volta si esibiva l’automobile o la borsa di marca, adesso il cane col pellicciotto. Antropromorfismo estremo“.
Gli umani vengono trattati come animali e viceversa, disumanizzazione paradossale
“Guy Debord, ne La società dello spettacolo racconta il passaggio alla società dell’immagine, e spiega che gli animali vengono trattati come persone e viceversa: pensiamo ai clochard, agli orfanotrofi. Assistiamo ad una disumanizzazione paradossale – ha aggiunto la dottoressa Tinto – il fatto di comprare la torta o il collare di swaroski non vuol dire amarli di più, ma rispettarli meno attribuendo loro caratteristiche che non gli appartengono. L’impressione è che ci sia una incapacità di mettersi in relazione coi propri simili. Considerare un cane un oggetto, entrare più facilmente in relazione vuol dire esercitare più liberamente la propria autorità“.