Non ce l’ha fatta il giovane operaio di 20 anni rimasto gravemente in un incidente sul lavoro a Jolanda di Savoia, in provincia di Ferrara.

Il ragazzo, di origine rumena, era alle prese con il padre ed un collega in alcune lavorazioni edili al tetto di un capannone industriale. Tutti gli operai erano su un cestello adibito alle operazioni di questo tipo in quota. Per cause ancora in corso di accertamento, il dispositivo meccanico si sarebbe ribaltato facendo precipitare i tre operai al suolo. Un volo di circa 10 metri prima del terribile impatto. Il più giovane dei tre operai aveva riportato le lesioni più gravi.

Nel corso della notte tra ieri Martedì 16 e oggi Mercoledì 17 Maggio 2023, l’équipe medica dell’Ospedale di Bologna ha decretato la morte cerebrale del ragazzo. Per il giovane dunque non c’è più alcuna possibilità di ripresa. Quando sarà scollegato dai macchinari che gli consentono ancora l’ausilio alla respirazione sarà ufficializzato il decesso.

Jolanda di Savoia incidente sul lavoro: la dinamica della tragedia

Il tragico incidente sul lavoro era avvenuto nel pomeriggio di Lunedì 15 Maggio 2023 all’interno della discarica dell’Area Impianti di Jolanda di Savoia. Erano da poco passate le ore 15:30 quando i tre operai sono caduti dal cestello elevatore durante le lavorazioni al tetto di un capannone del polo Crispa, situato lungo la Gran Linea. Oltre al ragazzo di 20 anni poi deceduto, si tratta del padre della vittima di 48 anni e un altro collega di 50. Tutti di origine romena, i lavoratori erano regolari dipendenti della Coper System di Mesola.

Nella caduta tutti hanno riportato ferite gravi. Le condizioni per il più giovane erano apparse da subito le più delicate.

Immediatamente era scattata la macchina dei soccorsi. Le forze dell’ordine hanno infatti richiesto l’intervento del personale medico del 118. La gravità dell’incidente aveva poi indotto il centro medico di emergenza ad inviare sul posto un mezzo di elisoccorso al fine di accelerare il trasferimento dei feriti alla struttura ospedaliera.

I sanitari avevano disposto il trasporto del giovane all’Ospedale Maggiore. Qui era stato ricoverato presso il reparto di Rianimazione in condizioni estremamente critiche. Nonostante i disperati tentativi di strappare alla morte l’operaio 20enne, nelle ultime ore è arrivata l’ufficialità della sua morte celebrale. I medici hanno dunque posto fine alle speranze di ripresa.

Permangono ancora gravi le condizioni degli altri due operai coinvolti nell’incidente. Per entrambi i medici non hanno scongiurato il pericolo di vita. Il padre del ragazzo poi deceduto è ricoverato presso il vicino Ospedale Sant’Anna di Cona, mentre il terzo operaio ha riportato lesioni molto importanti ed è tuttora in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale Bufalini di Cesena dov’era arrivato a bordo dell’elisoccorso.

Aperta un’inchiesta per accertare le responsabilità

Sul luogo della tragedia i Vigili del Fuoco hanno messo in sicurezza l’intera area ed in special modo il cestello rimasto sospeso nel vuoto.

I Carabinieri della compagnia di Jolanda di Savoia insieme ai colleghi di Ambrogio, hanno così potuto eseguire i rilievi per fare luce sulla vicenda. Allo scopo i tecnici di Spisal stanno collaborando per chiarire al meglio la dinamica dell’incidente. Non è escluso che qualche operatore dell’Azienda possa aver visto gli attimi precisi della tragedia.

Secondo quanto finora ricostruito, pare che il cestello elevatore si sia improvvisamente piegato, facendo precipitare al suolo i tre operai. Non è chiaro se questi avessero indossato e collegato il dispositivo di trattenuta dalle cadute in quota e se fossero dunque rispettate le norme in materia di sicurezza sul lavoro.

La Procura di Ferrara, guidata dal pm Isabella Cavallari, ha dunque aperto un’inchiesta per chiarire la causa della caduta e attribuire eventuali responsabilità.