Il rapporto conflittuale tra Azione ed Italia Viva, che hanno di fatto messo in standby il percorso che avrebbe dovuto portare alla creazione di un nuovo partito, vive di nuovi attimi. I due partiti sono ancora federati come gruppo unico e alla Camera e al Senato ma i rispettivi leader, con dichiarazioni e mosse politiche, continuano a punzecchiarsi l’uno contro l’altro. Nelle ore addietro, ad esempio, è stato oggetto di polemica il passaggio da Azione ad Italia Viva – oltre che della deputata Naike Gruppioni – della Consigliera dell’Emilia-Romagna Giulia Pigoni. La quale, confluita in Italia Viva, si è anche dimessa dal ruolo di Segretaria regionale di Azione.
La decisione non rientra in un processo di cannibalizzazione reciproca fra i due partiti. A riportare la questione su un piano squisitamente politico, infatti, è la diretta interessa che, contattata dalla nostra redazione, ha spiegato: “Ho preso questa decisione che non è stata a cuor leggero. Ma credo che Italia Viva stia tentando di federare un’area riformista ed in questo momento l’impegno va profuso per questo. Negli ultimi mesi ho registrato un forte malcontento in Azione tra gli iscritti, specialmente perché ci sono state delle continue giravolte politiche per motivi spesso incomprensibili e decisioni, tra l’altro, prese da una cerchia ristretta di persone e difficili da motivare nei territori. Poi Nelle ultime settimane è andato scemando il progetto del partito unico che avevamo promesso agli elettori in occasione delle elezioni politiche di settembre ed è diventato, anche questo, impossibile da spiegare ai nostri iscritti”.
Giulia Pigoni lascia Azione ed entra in Italia Viva, l’intervista
Eppure, Calenda parla di uno “scippo”. Come commenta questa sua interpretazione?
“Mi dispiace che Carlo l’abbia descritta così. Si tratta di decisioni politiche convinte e non c’è nulla di personale. Non è nemmeno un calciomercato – come ho letto – ma solamente una presa di posizione politica”.
Sembra quasi che, al di là degli aspetti politici, ci sia un problema caratteriale tra Calenda e Renzi…
“Sicuramente hanno due caratteri forti ma questo non dovrebbe essere un problema. Se le problematiche fossero solo caratteriali andrebbero superate. Ma il problema è politico. Abbiamo fatto saltare tutti gli accordi: prima la federazione con Più Europa, poi l’accordo con il PD in occasione delle elezioni politiche, ora quello con Italia Viva che andava oltre la federazione e si proiettava verso la creazione di un partito unico. Tutto questo mi ha portato a prendere la decisione”.
Come mai tanti problemi?
“Penso che la decisione di Azione sia quella di isolarsi sempre di più, cosa che è stata esplicitata in occasione dell’ultima assemblea degli iscritti qui in Emilia-Romagna. La loro volontà credo sia quella di presentarsi da soli in occasione delle prossime elezioni europee (che si terranno dal 6 al 9 giugno 2024, ndr). La ritengo una scelta sbagliata ed ho provato, per quanto mi era possibile, ad invertire la rotta. Ma non siamo stati ascoltati”.
Sul partito unico, nonostante tutto, rimangono possibilità di riuscita?
“Le dichiarazioni di Azione vanno ancora in direzione opposta. Io sto provando a costruire ponti in questo senso. Dobbiamo fare la casa dei riformisti e dei popolari d’Italia, c’è un elettorato che non ha una casa. Anche con Azione? Sì, ma Azione sta decidendo di non sedersi a nessun tavolo e lo stanno facendo capire in tutte le sedi. Io credo che questo progetto serva e spero che dentro Azione, prima o poi, qualcuno lo capisca”.
La situazione in Emilia-Romagna
Vista la situazione che coinvolge l’Emilia-Romagna, dove alluvioni e violenti agenti atmosferici stanno colpendo il territorio diffusamente, abbiamo chiesto alla Consigliera Regionale un commento. Le sue parole: “La situazione è drammatica. Nel pomeriggio avremo un’assemblea dei capigruppo dell’assemblea legislativa. Siamo vicini ai cittadini. La situazione è complicata e stiamo cercando, in continuo contatto con il governo che si è reso disponibile e varare misure straordinarie, ad intervenire. Il cambiamento climatico sta creando situazioni davvero difficili e la prevenzione, attraverso infrastrutture da costruire e su cui investire, deve essere una urgenza”.