Il governo Meloni “c’è, al fianco delle popolazioni colpite e delle istituzioni sul territorio”: lo conferma la stessa premier, che sta seguendo costantemente l’evoluzione dell’emergenza maltempo in Emilia-Romagna. La presidente del Consiglio si trova al momento in Alaska, dove ha fatto scalo prima di dirigersi a Hiroshima, in Giappone, per partecipare al G7. Da remoto ha partecipato ad una videoconferenza con i principali interpreti del tavolo tecnico per fronteggiare il momento critico.

In collegamento c’erano i membri del Comitato operativo della Protezione Civile, il ministro Nello Musumeci, il presidente regionale Stefano Bonaccini e il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. È stato proprio quest’ultimo ad aggiornare Meloni sull’andamento della situazione e delle criticità persistenti nei territori emiliano e romagnolo.

Meloni sul maltempo in Emilia-Romagna, la premier pronta a Cdm straordinario

Nel corso del collegamento video, la premier ha dato la propria disponibilità a convocare un Consiglio dei ministri nell’immediato. L’obiettivo è quello di approvare, in caso di necessità, nuove misure straordinarie. Gli ultimi aggiornamenti sul territorio parlano di tre morti e quattro dispersi, ma il bilancio potrebbe aggravarsi se non si dovesse correre ai ripari.

Anche il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, finito nella bufera per un controverso tweet, sta lavorando per far rientrare l’emergenza. Il vicepremier “ritiene opportuno il rinvio del Gran Premio di Imola, in agenda nel weekend, alla luce dell’emergenza maltempo che sta flagellando l’Emilia-Romagna”. Lo fanno sapere fonti del suo dicastero. Salvini insiste per “dedicarsi ai soccorsi”, “anche alla luce di contatti diretti tra il ministro, le istituzioni e le associazioni coinvolte”.

Intanto, il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha spiegato la situazione ai microfoni di a Radio24.

Tutto quello che andava fatto è stato fatto, 6 colonne mobili regionali sono presenti in Emilia Romagna, circa 5mila sono le persone evacuate alcune per prevenzione altre per evacuazione coatta altre volontaria. Ma potrebbero anche essere di più.

Musumeci ha così ribadito che a Palazzo Chigi sono “pronti a intervenire come governo”.

Già abbiamo deliberato 10 milioni per le prime spese e le prime urgenze. Poi va fatta una ricognizione attenta sugli argini da ricostruire e il sistema idraulico da modificare.