Quattro persone sono state arrestate nella zona di Bergamo perché ritenute responsabili di una serie di rapine compiute in alcune sale slot di Brembate e Martinengo, due di loro sono marito e moglie.
Rapine nelle sale slot di Brembate e Martinengo, bottino da migliaia di euro
Il crimine è un affare di famiglia. Sembra proprio così per la coppia di coniugi arrestata, insieme ad altre due persone, per le rapine compiute in alcune sale slot e bar nella zona del bergamasco. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Bergamo ed eseguito dai carabinieri.
Marito e moglie, rispettivamente di 57 e 55 anni, sono accusati di aver messo in atto i colpi compiuti alla fine dello scorso anno, il 14 dicembre a Brembate e il 19 dello stesso mese a Martinengo. Con loro era presente un terzo uomo, di 35 anni, anch’esso condotto agli arresti. Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, sarebbe tornato nella sala di Martinengo per un’altra rapina, il 12 marzo del 2023, realizzata con altri due complici: un uomo non ancora individuato e una donna di 27 anni iscritta nel registro degli indagati ma di cui si sono perse le tracce.
Finita in manette anche un’altra persona, di 56 anni, che, secondo le indagini del Commissariato di Treviglio, avrebbe preso parte insieme agli altri indagati a un altro colpo avvenuto il 28 dicembre in un bar del comune in provincia di Bergamo.
Per tutti, le accuse parlano di rapina ma anche di lesioni aggravate e porto illegale di arma da fuoco.
Le modalità delle rapine: sopralluoghi seguiti da minacce a mano armata
Le ricostruzioni dei carabinieri hanno messo in luce un modus operandi ricorrente e simile a quello di altre bande specializzate in rapine a mano armata come, ad esempio, quella recentemente sgominata a Milano.
L’operazione prevedeva dei sopralluoghi negli obiettivi prefissati nei giorni precedenti al colpo. Una volta decisa la linea d’azione, la donna faceva il suo ingresso nel locale poco prima dell’orario di chiusura mentre i suoi complici restavano all’esterno in attesa del momento migliore per agire. Una volta dentro, gli avventori minacciavano e immobilizzavano i presenti per poi saccheggiare le casse e rubare biglietti ‘Gratta e Vinci’ per un valore di migliaia di euro.
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