Nella rubrica di Tag24 “Non solo trentatré”, curata dal Prof. Enrico Ferri e dal Prof. Claudio Loffreda-Mancinelli, oggi di igiene dentale. Il mantenimento dell’igiene orale per la salute generale del corpo umano influenza lo stato di salute e di benessere delle persone e si fonda sull’adozione di regole e comportamenti di prevenzione.
Ne parliamo con il Professor Maurizio Mancini MD, DDS. Laureato in Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università di Roma Tor Vergata. Diploma in odontoiatria Clinica, per aver partecipato al corso “School programm and Clinical Periodontology ed Implant Dentistry”, direttore del corso Prof. Jan Wennstrтmm Università di Göteborg, Svezia. È coautore di quaranta pubblicazioni scientifiche ed ha collaborato alla stesura di due testi. Ha svolto attività di insegnamento presso L’Università di Tor Vergata, ed è stato Professore a Contratto presso l’Università di Camerino. Svolge attività libero professionale presso il proprio studio di Roma.
Igiene dentale, come e perché
Professor Mancini, perché è importante una buona igiene dentale?
“Mantenere sana la bocca aiuta a mantenere anche la salute generale e la qualità della vita.
Le malattie della bocca e dei denti causano deficit estetici e funzionali e problemi nelle relazioni sociali (inestetismi e alitosi). Studi recenti stanno ponendo in evidenza relazioni tra malattie del cavo orale e patologie dei sistemi cardiovascolare (infarto) (1), e nervoso centrale (demenza senile) (2) Le patologie più comuni dei denti e dei tessuti di sostegno sono la carie e la parodontite che entrambe sono provocate dalla presenza di alcuni tipi di batteri, e se trascurate, portano alla perdita dei denti”.
Ci parli delle carie, un problema che affligge tutti, prima o poi.
“La carie era nota già nel periodo mesolitico (periodo compreso tra 10mila e 6mila anni a.C.), è definita come un processo distruttivo a carico dei tessuti duri del dente, (smalto, cemento e dentina). La frequenza di questa malattia varia a seconda delle razze e delle epoche, fino a diventare ai nostri giorni, un prezzo biologico che le popolazioni devono pagare a causa del miglioramento delle condizioni di vita. In massima parte è dovuta al cambiamento dell’alimentazione, con cibi ricchi di carboidrati, che favoriscono l’accumulo della placca, il “pabulum” dei batteri, che se lasciati agire senza asportarla con le manovre di igiene domiciliare, danno inizio alla fermentazione che causa il processo irreversibile della carie”.
Professore, accennava anche all’importanza di altre manifestazioni.
“Certo. Anche la malattia parodontale o parodontite, è fondamentalmente causa da alcuni batteri, che in soggetti predisposti geneticamente, provocano la distruzione dei tessuti di sostegno dei denti (gengiva, legamento alveolare, cemento radicolare e processo alveolare). La rimozione della placca, attraverso le norme di igiene orale, sia professionale che domiciliare, ridurrà la formazione delle tasche gengivali, ove i batteri, soprattutto quelli che si sviluppano senza ossigeno, hanno maggiore possibilità di proliferare e quindi di aggravare la patologia”.
Strumenti per l’igiene orale
Ci sono delle regole che ci consentono di ottimizzare l’igiene orale?
“Risulta evidente che per mantenere la salute della bocca, è indispensabile che si conoscano le fondamentali manovre di igiene orale domiciliare. L’Odontoiatra, coadiuvato dall’Igienista Dentale, dovrà divulgare nozioni ad ogni paziente, e motivarlo in maniera adeguata, affinché possano essere applicate quotidianamente a livello domiciliare, comprese quelle di una corretta alimentazione, per ridurre l’apporto di zuccheri semplici e complessi. Adottando ogni giorno queste regole, ciascun individuo, constaterà la riduzione drastica dei fastidi, dolori e non sosterrà costi eccessivi per curare queste malattie. Lo scopo di questo articolo divulgativo è quello di porre l’attenzione sugli strumenti per una corretta igiene orale ed il loro corretto uso.
Tali strumenti sono:
- Spazzolino manuale
- Filo interdentale
- Scovolino
- Spazzolino monociuffo
Che tipo di spazzolino usare e, soprattutto, come va usato correttamente?
“L’uso corretto dello spazzolino consente una adeguata profilassi per prevenire la carie e la parodontite. La sua azione quotidiana è indispensabile per una corretta rimozione dei depositi alimentari e della placca.
Uno spazzolino ideale non esiste, ma risulta maggiormente efficace se presenta le seguenti caratteristiche (Fig.1):
- La testina deve essere piccola con bordi arrotondati e di dimensioni non eccessive per consentire l’accesso nelle zone più difficili;
- Le setole devono essere elastiche, sintetiche, morbide e con punte arrotondate;
- Il numero e la disposizione delle setole deve variare in funzione delle esigenze;
- Il manico deve essere allungato e sulla stessa linea della testina (profilo piatto).
Varie sono le metodiche di spazzolamento, ma il concetto fondamentale è che per mantenere una buona salute della bocca e dei denti occorre lavarli dopo ogni pasto per circa due-tre minuti e con una forza corretta; se riduciamo il tempo ed aumentiamo la forza, avremo solo l’illusione di aver eliminato la placca. Bisogna evitare di usare lo spazzolino in senso orizzontale in quanto tale movimento provoca un danno al bordo gengivale. La tecnica di spazzolamento base deve essere eseguita a bocca aperta con un andamento verticale (dal rosso della gengiva al bianco dei denti) e la testina deve avere una angolazione di circa 45 gradi. Le immagini successive dimostrano la metodica (Figg. 2-6).
Fig. 2 – Spazzolamento della superficie laterale dei denti
Fig. 3 – Spazzolamento della superficie masticatoria arcata superiore
Fig. 4 – Spazzolamento della superficie masticatoria arcata inferiore
Fig. 5 – Spazzolamento della superficie interna degli incisivi dell’arcata inferiore
Fig. 6 – Spazzolamento della superficie esterna degli incisivi dell’arcata inferiore
Le stesse manovre, ma invertite, dovranno essere utilizzate per gli incisivi dell’arcata superiore. Dopo averlo utilizzato, lo spazzolino dovrà essere risciacquato sotto un getto d’acqua ed asciugato. È essenziale sostituire lo spazzolino ogni tre mesi”.
Professore, ci ha anche parlato di filo interdentale. Quando e come va utilizzato?
Dopo l’uso dello spazzolino, dovrà essere utilizzato il filo interdentale, almeno una volta al giorno. L’impiego corretto consente di rimuovere gli accumuli di placca nelle aree impossibili da raggiungere dallo spazzolino e precisamente gli spazi interdentali. Si sconsiglia l’utilizzo dei fili cerati, perché durante l’utilizzo la cera si stacca e rimane negli spazi interdentali favorendo la proliferazione batterica, mentre quelli a nastro sono quelli più facili da usare ed efficienti.
Le immagini successive dimostrano la tecnica di utilizzo.
1- Tagliare circa 50 cm. di filo, avvolgerlo intorno al dito medio di ciascuna mano e immobilizzarlo (Fig. 7)
2- Mantenerlo teso tra pollice ed indice (Fig.8)
3- Adagiare il filo teso tra i due denti da pulire a livello del punto di contatto (Fig. 9)
4- Superato con una leggera forza il punto di contatto guidare il filo senza toccare la parete del dente, prendere contatto con lo stesso solo a livello del bordo gengivale (Fig.10)
5- Abbracciare il dente facendo un movimento a “C” (Fig. 11)
6- Far scivolare il filo facendolo rimanere adeso alla superficie ed eseguire un movimento che va dalla gengiva al dente
7- Rimanendo nello stesso spazio spostare il filo al dente adiacente e ripetere l’operazione (Fig. 12)
L’uso non corretto del filo può provocare lesioni alla gengiva.
Esiste in commercio, al fine di agevolare l’utilizzo del filo interdentale nelle zone di difficile accesso, l’archetto tendifilo (Fig.13)
All’inizio, Lei accennava anche all’utilità di altri dispositivi. Quali?
Ad integrazione degli strumenti sopra indicati possono essere utilizzati gli scovolini.
Quando ci troviamo in presenza di situazioni particolari si rende necessario utilizzare gli scovolini (Fig.14)
Sono disponibili di varie lunghezze e diametri al fine di potersi adattare alle varie condizioni anatomiche. Sarà cura dell’Odontoiatra e dell’Igienista indicare al paziente l’uso corretto dello strumento e di quello più adatto alla sua situazione.
Va infine ricordato lo spazzolino monociuffo (Fig.15), è stato ideato per rimuovere la placca in zone di difficile accesso, come la faccia posteriore degli ultimi molari presenti nelle arcate dentarie. Esso è formato da un piccolo ciuffo di setole e si impiega impugnandolo come una penna. (Fig.15)
L’applicazione delle manovre e dei presidi che sono stati presentati in questo articolo aiuterà il mantenimento di una igiene orale corretta e di conseguenza l’intero organismo ne potrà trarre vantaggio.
BIBLIOGRAFIA
(1) Cotti E. et al, European of Preventive cardiology, The perioperative dental screening
and management of patients undergoing cardiothoracic, vascular surgery and other cardiovascular invasive procedures: A systematic review 2017 Mar;24(4):409-425
(2) Asher S. Et al, Periodontal Health, cognitive decline and dementia. A systematic review acne meta- analysis of longitudinal studies, JGS, 2022;1-15
Leggi anche Longevità sana: oggi è possibile, scopriamo come e Aids, luci ed ombre: 40 milioni di malati, ma non si muore più. Prossimo obiettivo il vaccino