Paola Barale è stata sommersa dalle critiche dopo le rivelazioni sull’aborto. L’attrice e showgirl ha fatto delle confessioni nel suo libro “Non è poi la fine del mondo”, rompendo alcuni tabù e scatenando diverse polemiche. Ecco come ha risposto a chi l’ha criticata.
Paola Barale commenta le critiche sulla decisione dell’aborto: “Sapevo che sarebbero arrivate”
Poche settimane fa, Paola Barale ha parlato di alcuni argomenti delicati e personali, trattati nel suo nuovo libro “Non è poi la fine del mondo”, raccontando alcuni momenti complicati della sua vita.
Tra tutte, le rivelazioni più intime riguardano la menopausa precoce e la decisione di abortire. Proprio questa scelta ha suscitato non poche polemiche sui social ma l’attrice ha spiegato che si aspettava una simile reazione per ciò che ha voluto raccontare nel suo libro. Paola Barale, infatti, era pronta a ricevere le critiche, soprattutto, dopo aver parlato dell’aborto.
In una recente intervista a “F”, la showgirl ha spiegato il motivo che l’ha spinta ad abortire dicendo:
“Una delle ragioni per cui presi quella decisione, l’aborto, è che ero rimasta incinta dopo solo un mese che stavamo insieme. Non avevo nessuna garanzia che sarebbe durata. E anche se non ho nulla contro le mamme single, non era quello che volevo per me in quel momento”.
In merito alle critiche piovute su di lei dopo la sua confessione, Paola Barale ha raccontato al settimanale “Chi”:
“Una l’altro giorno mi ha scritto che io uccido i figli. Neanche commento. Questo per dire che sapevo che ci sarebbero state le critiche, ma so anche che questi sono argomenti dei quali è più scabroso non parlare”.
Poi, ha continuato sottolineando che quella di abortire non è una scelta facile per nessuna donna in quanto, è una decisione che non viene mai presa con leggerezza. Ecco le sue parole in proposito:
“Io credo che come me, nessuna donna al mondo compia questa scelta con superficialità, senza sofferenza, come sono profondamente convinta, però, che ciascuna debba essere libera di fare questa scelta difficile. E come sono altrettanto convinta che qualsiasi decisione una donna prenda, ecco, non dovrebbe mai sentirsi in colpa”.
Nel suo libro, poi, Paola Barale ha affrontato un altro argomento molto delicato, quello della menopausa precoce. Ecco cosa ha anticipato in merito.
Paola Barale e la menopausa precoce nel suo libro “Non è poi la fine del mondo”
Paola Barale ha parlato anche della sua esperienza con la menopausa nel libro che arriverà nelle librerie il prossimo 23 maggio. In proposito, la showgirl ha parlato del fatto che molte donne vivono ancora questo momento con difficoltà, ma che, invece, dev’essere affrontato sotto un altro punto di vista.
Qualche mese fa, Paola Barale ha parlato di questo particolare momento della sua vita in un’intervistata a “F”, confessando:
“Sono andata presto in menopausa, a 41 anni. All’inizio mi faceva effetto vedere gli assorbenti sugli scaffali dei supermercati, o aprire il mobiletto del bagno e realizzare che non c’erano perché non mi servivano più. Per un certo periodo mi sono sentita un po’ persa. Anche perché era una cosa inaspettata”.
Poi ha continuato aggiungendo:
“Se ne parla come se fosse una specie di morte. Non è vero! Di certo è un cambiamento, un nuovo inizio e, come tutti i nuovi inizi, c’è bisogno di un periodo di assestamento”.
Come riportato da “Today”, al settimanale “Chi”, la showgirl ha spiegato che il suo libro l’ha aiutata molto a metabolizzare tutto quello che ha dovuto affrontare nella sua vita, ecco cosa ha dichiarato:
“Il libro è soprattutto un atto d’amore, verso di me e spero verso chi lo leggerà. Scrivendo ho fatto la pace con molte emozioni, anche negative, con delle fragilità, oggi guardo alle critiche e ai commenti con altri occhi. Quando leggi che sei vecchia, che sei finita, quando ti scrivono: ‘Ma dove vai?’, non sono cose che ti fanno piacere, non ci si fa la pace facilmente, invece, con questo libro io ci ho fatto un po’ la pace. E persino con il fatto che la presa in giro massima che trovi sul web sia quella che riguarda l’età delle donne. Nel piano del politically correct non puoi dire nulla su nulla, su qualunque minoranza di qualsiasi genere, ma sulla nostra età il campo è aperto. Ho imparato a prendermela meno”.