Edwige Fenech oggi. L’attrice è da poco tornata al cinema con il film La quattordicesima domenica di Pupi Avati. Per sette anni, Edwige ha rifiutato le proposte che le venivano fatte ma la parte proposta dal regista l’ha convinta ad accettare subito. Proprio per questa occasione, Edwige ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha ripercorso la sua carriera parlando anche delle molestie subite. L’attrice ha voluto replicare così indirettamente ad alcune dichiarazioni rilasciate da Luca Barbareschi in merito alle denunce sporte dalle donne del mondo dello spettacolo. Il regista aveva infatti affermato: “A me viene da ridere, perché alcune di queste non sono state molestate, o sono state approcciate malamente ma in maniera blanda, non cose brutte. Alcune di queste andrebbero denunciate per come si sono presentate. sedendo a gambe larghe: ‘Ciao, che film è questo?’”.
Edwige Fenech oggi, la rivelazione sulle molestie
Edwige Fenech ha subito delle molestie nel corso della sua carriera. L’attrice ha confidato però di non aver mai denunciato i fatti in quanto a suo avviso nessuno le avrebbe creduto: “A me è successo più volte di essere molestata da chi aveva il potere di farmi lavorare e non ho denunciato: chi mi avrebbe creduto?”. Nell’intervista, l’attrice ha proseguito spiegando di essere riuscita anche a scampare a delle violenze: “In situazioni pesanti in cui ho corso il rischio di essere violentata, sono riuscita a uscirne indenne: ho un riflesso col ginocchio che è una roba micidiale. Alle attrici di oggi consiglio di mirare col ginocchio dove sappiamo”. Per questo motivo, quando è scoppiato il Metoo, Edwige ha espresso grande soddisfazione: “Cosa ho pensato? Che finalmente qualcuno denunciava. A me è successo più volte di essere molestata da chi aveva il potere di farmi lavorare e non ho denunciato: chi mi avrebbe creduto?”.
Il successo
Edwige Fenech è considerata l’icona sexy del cinema di genere italiano degli anni Settanta. Tra i film cult a cui ha preso parte ricordiamo Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda di Mariano Laurenti (1972), Giovannona coscialunga disonorata con onore (1973), La poliziotta fa carriera (1976), La soldatessa alle grandi manovre (1978). Tra i compagni e amici di set si ricordano Lino Banfi, Alvaro Vitali, Renzo Montagnani, Franco e Ciccio e il caro amico Tomas Milian. Nel 1987 la Fenech ha fondato una società di produzione Immagine e Cinema S.r.l.. Tra i suoi successi si annoverano le fiction per la televisione Il coraggio di Anna (1992), in cui Edwige recita anche come protagonista, Commesse (1999-2000) e il film Il Mercante di Venezia con Al Pacino (2004): “La carriera di produttrice mi è piaciuta, anche se per le preoccupazioni non dormivo la notte. Non ho avuto le porte che si aprivano da sole, ma ho dovuto spalancarle a testate. La rivincita? Il successo di Commesse, che la Rai aveva tenuto due anni nel cassetto temendo che una storia di sole donne non piacesse”, ha dichiarato.
La carriera
A proposito invece della sua carriera, Edwige Fenech ha ammesso: “Avevo bisogno di lavorare e non ero schizzinosa, anche perché in Algeria non esisteva la distinzione tra film di serie A e di serie B. Non rinnego niente: alcuni film cosiddetti erotici erano carini, ben fatti, con attori bravissimi”. Proprio quei film le hanno poi permesso di lavorare con i grandi registi: “In ogni caso, grazie a quella gavetta ho poi fatto quattro film con Steno, Cattivi pensieri con Ugo Tognazzi, Sono fotogenico di Dino Risi, Il ladrone di Pasquale Festa Campanile e, in teatro, D’amore si muore, di Giuseppe PatroniGriffi. È così pertutti gli attori: nessuno arriva subito al film geniale. È un mestiere in cui dipendi sempre da altri”.