Sismabonus acquisti, chi compra casa recupera il bonus in toto: lo prevede la conversione in legge del decreto di blocco cessioni dei crediti d’imposta e degli sconti in fattura che introduce la remissioni in bonis. Dal provvedimento è infatti arrivato uno slancio agli acquisti delle case antisismiche, rese tali proprio dai lavori in superbonus. Per le compravendite di queste abitazioni (in demolizione e ricostruzione), il legislatore ha inteso includere nel sismabonus anche la remissione nel caso in cui manchi il modello B di asseverazione degli interventi. La sanatoria può considerarsi per intero nel caso del sismabonus acquisti purché derivi dalla compravendita di una nuova casa antisismica ricostruita dopo aver demolito un’abitazione preesistente. Ecco come procedere con la remissione in bonis.
Sismabonus acquisti bonus come e quanto si recupera della spesa effettuata per comprare casa mediante detrazione
Chi compra una nuova casa ricostruita da un edificio preesistente, abbattuto mediante il sismabonus, e situata in una zona sismica, può beneficiare di un bonus dal 70 all’85 per cento, su un massimale di spesa pari a 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Il bonus, disciplinato dal decreto legge numero 63 del 2013, prevede un documento fondamentale rappresentato dal modello B. Tale documento, introdotto dal decreto ministeriale numero 58 del 2017, costituisce un’attestazione della funzione antisismica dei lavori effettuati per la ricostruzione dell’edificio. Il modello B deve essere presentare prima di procedere con l’inizio dei lavori.
Sul modello B, la legge di conversione del decreto di blocco dei crediti d’imposta e degli sconti in fattura di aprile scorso, consente la presentazione in ritardo purché siano rispettate le regole della remissioni in bonis. Tali regole, secondo quanto prevede il decreto legge 16 del 2012, consistono nella sussistenza di tutti i requisiti sostanziali per esercitare la detrazione fiscale, nell’assenza di attività di controllo e nel pagamento della sanzione, per ciascuna tipologia di intervento, pari a 250 euro. La conversione del decreto 11 del 2023 prevede, tuttavia, che il meccanismo della remissione in bonis possa sussistere solo per i lavoratori ancora in corso.
Sismabonus acquisti bonus, come funziona la remissione in bonis 2023
Comprare casa con il sismabonus acquisti – precisamente nuove unità immobiliari antisismiche derivanti dalla demolizione e dalle ricostruzione di edifici in zone sismiche – consente di godere del bonus nelle percentuali spettanti in misura piena. La detrazione, infatti, va calcolata sul prezzo di ogni singola unità abitativa che risulti dall’atto di compravendita (ovvero dal rogito), come precisa il comma 1 septies, dell’articolo 16 del decreto legge numero 16 del 2013. Pertanto, nel caso del sismabonus acquisti, è importante la sola data del rogito e la remissione in bonis che fa da sanatoria rispetto al ritardo nella presentazione del modello B.
In questo modo la sanatoria investe in toto il sismabonus acquisti che diventa fruibile per i contribuenti che abbiano svolto lavori di demolizione e di ricostruzione delle singole unità immobiliari situate in zone sismiche. Chi compra casa con il sismabonus acquisti paga un prezzo per ciascuna unità immobiliare, accedendo al bonus per un importo puntuale (70% o 85% su un massimale di 96.000 euro).
Quale differenza ai fini della detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi?
Diverso è invece il caso del sismabonus ordinario che sembrerebbe non poter beneficiare della remissione in bonis. In attesa di ulteriori chiarimenti dell’Agenzia delle entrate, il meccanismo non dovrebbe poter riportare in vigore l’intero ammontare del bonus spettante in quanto la detrazione spettante va attivata entro la prima dichiarazione dei redditi utile. Se i lavori sono iniziati, ad esempio, nel 2019 e sono ancora in corso di svolgimento, non si può fruire della detrazione fiscale retrodatandoli al 2019 ma solo per le spese sostenute nel 2022, anno di imposta della dichiarazione dei redditi del 2023. In questo scenario, quindi, l’applicazione della detrazione fiscale è parziale e non applicabile alla totalità delle spese sostenute, ma solo a quelle dell’ultima annualità.