Il ciclone Mocha che si è abbattuto domenica tra Myanmar e Bangladesh inizia già a far parlare di sé. In Myanmar, secondo quanto riportano fonti locali della BBC, il ciclone ha già ucciso almeno 32 persone. Ma se ne temono centinaia.

In Myanmar è arrivato il ciclone Mocha. E già ci sono vittime

Il ciclone Mocha è stato una delle tempeste più forti che si sono abbattute nella regione in questo secolo, con venti a circa 209 km/h. I decessi confermati sono nello stato di Rakhine, che ospita molte persone che vivono in zone costiere basse, e nella divisione di Magway nel Myanmar centrale. Centinaia sono le case che sono crollate.

Alcuni rapporti – non confermati – mettono il bilancio delle vittime molto più alto, specialmente nei campi dove vive la minoranza Rohingya sfollata internamente. Secondo i militari sono stati registrati 21 morti a livello nazionale, una cifra che include persone delle forze di sicurezza. A Sittwe, la capitale dello stato di Rakhine, le strade sono state bloccate da alberi sradicati e tralicci elettrici caduti.

La tempesta è stata un’occasione perfetta per far continuare la guerra in corso: migliaia di persone sono fuggite dalle loro case nella regione nord-occidentale di Sagaing mentre l’esercito entrava nei villaggi sotto la copertura del ciclone. Del resto, un residente un residente del comune di Kani nella regione, ha detto alla BBC che “i residenti temono più il pericolo dei soldati che della tempesta”.

La gente del posto con cui la BBC ha parlato stima che circa 15.000 residenti delle township di Kani e Khin Oo siano stati colpiti da attacchi militari negli ultimi due giorni.

Il disastro dell’arrivo del ciclone si registra anche nel vicino Bangladesh: la tempesta di categoria cinque ha distrutto migliaia di rifugi nel più grande campo profughi del mondo a Cox’s Bazar. Questo ospita un milione di rifugiati Rohingya provenienti dal Myanmar.